Anpi, Gruppo Alpini “Lorenzo Ferrero” e Comune di Montanaro, Spi-Cgil di Chivasso, l’assessore del Comune di Torino Giovanna Pentenero, il parroco don Romualdo Borgia e numerosi montanaresi, sabato 18 marzo si sono trovati nel salone di Ca’ Mescarlin per fare gli auguri di buon compleanno al concittadino Domenico Pavetto.
Riccardino Massa si è sforzato di condensare in poco più di mezz’ora la vita, lunga un secolo, di un sopravvissuto: alla strage di Cefalonia, a un anno e mezzo di duro campo di concentramento in Germania, alla faticosa ripresa di vivere, alla morte della figlia ventenne per un tragico incidente stradale, alla morte della moglie due anni dopo…
Tutti fatti che, anche presi singolarmente, sarebbero bastati per stroncare il morale e il fisico di una normale persona! Spi-Cgil gli ha conferito una targa e la spilla d’oro, l’Anpi la tessera riportante come categoria Patriota, l’amministrazione comunale una targa, gli Alpini il libro “1° Maggio: una comunità solidale”, una tavoletta con incisioni riguardanti i simboli delle Penne nere e due buoni per la partecipazione ai pranzi da loro organizzati.
Il parroco gli ha consegnato un libro contenente una massima al giorno (della lunghezza di un paio di righe per pagina) e i numerosi partecipanti gli hanno mostrato il loro affetto con tanti e tanti calorosi applausi.
Domenico, commosso dall’inattesa partecipazione, ha ringraziato tutti.
Il festeggiamento si è concluso nella sede dell’Arci, di fronte a un abbondante e gradito rinfresco.
Pavetto è nato il 19 marzo 1923: la sua storia è splendidamente raccontata dalla giornalista Elisa Castellina nel libro “Tornare a vivere” (Editrice Tipografia Baima-Ronchetti).
g.c
Redazione Web