La recente approvazione, da parte della Regione Piemonte, del nuovo Piano regionale delle attività estrattive – che, in buona sostanza, prevede un ampliamento delle aree destinate a scavo – ha fatto suonare un campanello d’allarme per il Comitato Difesa Ambientale montanarese.
Che ha immediatamente provveduto a interpellare l’Amministrazione comunale, per conoscere le sue intenzioni in merito al nuovo Piano. “Entro il 20 febbraio – spiegano i responsabili del Comitato – i sindaci potranno inviare in Regione le proprie osservazioni relative al Piano. Per questo ci siamo rivolti al sindaco Giovanni Ponchia, per sapere se ha intenzione di inviare osservazioni, o se comunque le novità previste dal documento potranno nuocere al territorio montanarese, con la possibile estensione delle aree a cava o l’aumento della profondità di scavo”.
Il Comitato sottolinea come la petizione firmata da 525 cittadini – quella relativa al progetto di bacino di laminazione multiscopo proposto dalla società Allara – chiedesse, anche, di porre un freno all’aumento delle aree destinate all’escavazione: e dunque domanda se l’Amministrazione intenda modificare il piano regolatore, per ridurre la superficie destinabile a nuove cave, o quali altre azioni voglia intraprendere per limitare l’ulteriore estensione delle cave esistenti.
Redazione Web