(elisabetta acide) – ”Insegnaci a Pregare”, è stata la richiesta rivolta a Gesù (Lc 11,1) e nell’ anno della preghiera (voluto da Papa Francesco in preparazione , negli anni del sinodo, al giubileo del 2025), diventa ancora di più un invito ad intensificare il “dialogo” con Dio, in tutte le sue forme.
E nella comunità parrocchiale di Noasca, la preghiera è una costante che arricchisce la comunità ed i singoli.
Come consuetudine, ormai da parecchi anni, la preparazione della festa di Maria Santissima Assunta in cielo, è accompagnata dalla novena (da ieri sera, martedì 6 agosto alle ore 20,00 e proseguirà tutte le sere alle 20,30), un momento di preghiera comunitaria per residenti e turisti, un cammino per “preparare” con quel “ respiro della vita” (come ha sottolineato Papa Francesco nell’ Udienza generale 9 giugno 2021) la festa di Maria Assunta in cielo, patrona della comunità.
Accompagnare con la preghiera tutte le occasioni della vita personale e comunitaria, è confermare la speranza cristiana, è prepararsi con l’incontro con Dio, attraverso l’ incontro quotidiano personale e comunitario in quel “ cammino” al quale come cristiani siamo chiamati.
Preghiera a Dio, attraverso l’ intercessione di Maria, la novena, una pratica diffusa da secoli nella pietà popolare, della durata di 9 giorni consecutivi.
La festa liturgica di Maria Assunta in cielo viene “ufficializzata” da papa Pio XII il 1° novembre del 1950, (Anno Santo), con la proclamazione del dogma (verità di fede) dell’Assunzione della Vergine Maria al cielo con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus, documento che riconosce il sentire del popolo di Dio, già pervenuto a tale verità.
Maria è “Colei che guida ed intercede” per noi, Colei che ci porta a Cristo, Colei che ci è modello di vita, di umiltà, di silenzio, di contemplazione… e mai come oggi, abbiamo, come cristiani, bisogno di “guardare” a modelli che hanno “guardato” a Cristo.
Ricordiamo che i dogmi mariani della Chiesa cattolica oltre a quello dell’ Assunzione in cielo, sottolineano la santità di Maria, Madre del Redentore e Salvatore: il dogma proclamato dal Concilio di Efeso (431) “Maria Madre di Dio” Colei che ha generato la Seconda Persona della Trinità, che si è fatto uomo per “il nostro bene” ; il dogma della Verginità di Maria (Concilio di Costantinopoli del 553) , il dogma dell’Immacolata Concezione.
A proclamare questo dogma, fu l’8 dicembre 1854 Pio IX con la Costituzione apostolica “Ineffabilis Deus”.
Importanti verità, dunque, sancite dalla Chiesa, relative alla figura di Maria madre di Cristo, nostra “avvocata” e “consolatrice”, “madre” “piena di Grazia”, che “prega per noi peccatori”.
Donna “piena di Grazia”, “tutta Santa”, di cui i Vangeli tratteggiano la presenza accanto al Figlio ed alla Chiesa, di cui i poeti esprimono le parole “umane” del Mistero:
“Donna, se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre sua disianza vuol volar sanz’ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s’aduna quantunque in creatura è di bontate.” |
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(Dante Alighieri, Divina Commedia – Paradiso, canto XXXIII, vv.1-21) |
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Donna di cui, nella preghiera, i cristiani riconoscono la “Madre consolatrice”, la “Vergine prudentissima”, la “ Porta del cielo” e “Stella del mattino”… mediatrice, avvocata, ausiliatrice.
Nella preghiera dell’ Ave Maria (la novena prevede la recita del santo Rosario, litanie e preghiere), lo ripetiamo ben 50 volte e forse non prestiamo sempre attenzione alle parole che pronunciamo:
“santa Maria Madre di Dio prega per noi peccatori adesso e nell’ ora della nostra morte”.
Ci riconosciamo peccatori e bisognosi di “intercessione” e Maria, madre amorevole “intercede” per noi presso Dio.
Non ci abbandona Maria: è nostra avvocata “adesso” e “nell’ ora”.
Adesso come quell’ “oggi” del pane quotidiano; un “adesso” che è un “oggi”: l’ “oggi” delle nostre presunzioni, dei nostri bisogni, dei nostri peccati…
L’ “oggi” che spesso dimentichiamo, del quale non ci curiamo…
L’ “oggi” della nostra esistenza: il presente che ha bisogno della Presenza.
Adesso con la povertà di ciascuno, così come siamo, Maria ci conduca ad “incontrare il Signore”.
“E nell’ ora”: quell’ ora che nessuno conoscerà, ma alla quale Maria ci insegna ad andare “preparati”.
Per 50 volte invochiamo Maria (forse non ce ne rendiamo conto ma le parole sono preziose), per “l’ora della morte”, il destino dell’uomo, che non si esaurisce “nella terra”, ma nella speranza della contemplazione del volto di Cristo.
Come quando da bambini, prima di addormentarci, guardavamo, per passare notti tranquille, il volto della mamma…
Ora preghiamo con fede, guardando quel volto di Madre che ci rasserena e ci conferma come quel Gesù che lei ha visto con dolore di madre, morire inchiodato su una croce, non è “là ”, è Risorto e ci attende.
”Oggi e nell’ ora della nostra morte” perché riconoscersi peccatori è già confidare nella bontà misericordiosa di Dio Padre.
”Oggi e nell’ ora…” perché il nostro oggi è la nostra preghiera di speranza.
Nel solco della tradizione della Chiesa è resa “viva” nelle comunità, rinnoviamo il nostro affidamento a Maria con le parole di Papa Pio XII:
“O Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre degli uomini,
noi crediamo nella tua assunzione in anima e corpo al cielo,
ove sei acclamata da tutti i cori degli angeli e da tutte le schiere dei santi.
E noi ad essi ci uniamo per lodare e benedire il Signore che ti ha esaltata sopra tutte le creature e per offrirti l’anelito della nostra devozione e del nostro amore.
Noi confidiamo che i tuoi occhi misericordiosi si abbassino sulle nostre miserie e sulle nostre sofferenze; che le tue labbra sorridano alle nostre gioie e alle nostre vittorie; che tu senta la voce di Gesù ripeterti per ciascuno di noi:
Ecco tuo figlio.
E noi ti invochiamo nostra madre e ti prendiamo, come Giovanni, per guida, forza e consolazione della nostra vita mortale.
Noi crediamo che nella gloria, dove regni vestita di sole e coronata di stelle, sei la gioia e la letizia degli angeli e dei santi.
E noi in questa terra, ove passiamo pellegrini, guardiamo verso di te, nostra speranza; attiraci con la soavità della tua voce per mostrarci un giorno, dopo il nostro esilio, Gesù, frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.”
A conclusione della novena, la festività dell’ Assunzione a Noasca, sarà celebrata con la messa solenne, presieduta da don Dario e concelebrare da Don Alberto Carlevato, mercoledì 14 agosto alle ore 20,30 e seguita dalla processione.
L’ Eucaristia, preghiera per eccellenza (ricordiamo la preghiera eucaristica), nella quale il cristiano celebra e confessa la propria fede nel Mistero di Cristo, sia la nostra partecipazione, con Maria, della comunione con Dio e con i fratelli.
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