(Graziella Cortese)
Nel giugno dello scorso anno è nata VatiVision, piattaforma digitale che propone film, video e produzioni culturali con contenuti ispirati al messaggio cristiano. In questi giorni viene proposta una rassegna di tre film, per offrire una riflessione sul tema della fragilità mentale: l’emergenza da Coronavirus si è trasformata in una sindemia, ha dato luogo cioè a un raggruppamento di problemi dovuti al virus, alle patologie legate ad esso, ma anche alle ripercussioni che ha avuto sulle persone più svantaggiate. I problemi si sono ampliati a livello sociale, ambientale, all’interno delle mura domestiche… e poi a livello politico ed economico.
“La seconda ombra” di Silvano Agosti vuole rendere omaggio alla figura di Franco Basaglia, neuro-psichiatra che ha portato alla riforma della disciplina psichiatrica in Italia e alla chiusura dei vecchi manicomi. Il nostro giornale si è occupato del tema in occasione dell’anniversario della legge Basaglia (1978).
“Passepartout”, film di Michele Borelli, è ispirato al libro di Giovanni Angioli “La chiave comune” e narra l’esperienza dell’autore, che è stato inserviente in alcuni ospedali psichiatrici.
L’ultima pellicola, “Noi Briganti”, è invece una storia che esce dalle mura di una struttura psichiatrica e percorre un lungo cammino sulle strade di confine tra Lazio e Abruzzo.
È il sentiero dei briganti, nato ai tempi del Regno delle Due Sicilie e dello Stato Pontificio.
Oggi la cooperativa sociale Alpha di Pesaro ha ideato questo progetto e accompagnato i protagonisti del film lungo il sentiero; sono cinque uomini e una donna con alcuni problemi di fragilità mentale: il loro viaggio ha portato a conoscenze nuove e ottimi risultati dal punto di vista riabilitativo.
Paesaggi e panorami affascinanti, lungo i borghi medioevali, avvolgono i personaggi e gli spettatori.