Il Sussidio per il Giubileo 2025 (pubblicazione a cura della Cei) offre una serie di suggerimenti e di inviti per la scelta cinematografica, nella proposta che attualmente possiamo trovare nelle sale. Il tema che sta alla base delle pellicole presentate è la speranza: una speranza che possiamo ritrovare nella nostra vita quotidiana e nei volti di chi ci sta intorno. A volte è difficile, come viene descritto in questo film.

Francia, oggi. Pierre è un operaio vedovo che sta crescendo due figli appena ventenni, Louis e Fus. Il primo è posato e studioso, appena accettato all’Università La Sorbona, e in procinto di trasferirsi a Parigi. Fus, il maggiore, più taciturno e problematico del fratello, non riesce a trovare un lavoro, e quando anche la possibilità di diventare calciatore professionista gli viene preclusa da un brutto incidente, la frustrazione si trasforma in rabbia, rendendolo facile preda di un gruppo di estremisti violenti che lo blandiscono, lo “accolgono” facendolo sentire importante, parte di un progetto. La tragedia è dietro l’angolo.

Così ha scritto Eliana Eriola, all’interno della pubblicazione-sussidio: “È un ‘piccolo’ film di grande risonanza. Il tema, infatti, apre una vasta gamma di sensazioni e riflessioni sul rapporto genitori-figli, sui dualismi smarrimento-ascolto, sanzione-riconciliazione, bene-male. Pierre, Fus e Louis hanno affrontato, insieme, un grande dolore e sono rimasti uniti e affiatati. Ma i ragazzi sono cresciuti, le personalità si sono delineate e i rapporti si sfilacciano, il dialogo s’interrompe, soprattutto quello tra Pierre e Fus. Il film denuncia un male che si va diffondendo in Francia, come in Italia e in altri Paesi: il riaffiorare di forze antisistema di matrice neonazista. Un’opera acuta e necessaria, dove la regia non è mai invadente, ma si muove in sottrazione a favore della storia e della caratterizzazione dei personaggi”.

Noi e loro

di Delphine e Muriel Coulin
paese: Francia, Belgio 2024
genere: drammatico
interpreti: Vincent Lindon, Benjamin Voisin, Stefan Crepon, Arnaud Rebotini, Édouard Sulpice
durata: 1 ora e 50 minuti