(Cristina Terribili)

Notti prima degli esami, notti durante gli esami; qualcuno avrà dormito e dormirà poco, c’è chi penserà anche a come vestirsi e se usare la mascherina (non obbligatoria ma consigliata), altri magari annoteranno qualcosa tra le pagine del vocabolario… Insomma, anni di Maturità hanno dimostrato quanto si può fare, sperare, votarsi ai santi protettori e financo studiare a fondo per uscirne bene e soddisfatti.

L’esame di Maturità porta sempre alla mente tanti ricordi, rimane un evento incastonato in uno spazio e in un tempo unico. È stato e continua ad essere uno spartiacque nella vita di ogni studente. Chiusa la lunga parentesi delle superiori, l’esame di Maturità lancia verso il futuro: si diventa un po’ più grandi, magari di poco, ma ci si diventa.

Dopo due anni di esami durante la pandemia da Covid, la Maturità del 2022 si modifica leggermente per ristabilire quegli elementi che solo un evento di portata mondiale era riuscito a stravolgere. Nella maturità di quest’anno ci sono due scritti, il primo di italiano elaborato dal Ministero e affrontato ieri, e il secondo scritto, secondo l’indirizzo di appartenenza, elaborato dal singolo Istituto che terrà in considerazione il programma svolto durante l’anno, e poi il colloquio.

La commissione è interna, ad eccezione del solo Presidente di Commissione e questo, ci auguriamo in termini positivi, andrà a garantire gli studenti nella valutazione finale perché i propri insegnanti ne conoscono difetti e virtù.

Cosa permetterà di dire che si è “maturi”? Il percorso fatto, il cammino intrapreso nel tempo, la capacità di elaborare le informazioni, di creare connessioni, di saper pensare in termini di cause e di conseguenze, la possibilità di saper intuire sviluppi e scenari futuri. Perché essere maturi significa saper affrontare le sfide della vita con la mente aperta, avere lo sguardo lungo e capace di orientare i percorsi del proprio cammino. Essere maturi significa essere in grado di assumersi delle responsabilità, saper andare a fondo, saper gestire se stessi di fronte ai successi e agli insuccessi. Essere maturi significa saper analizzare, sapersi fermare, saper decidere il primo passo da compiere.

Per questo l’esame di maturità continua ad essere un’opportunità anche oggi; sia per gli studenti ma anche per la scuola. La terza prova assicura una buona parte del punteggio finale e, nella discussione, ogni studente potrà fare riferimento alle esperienze fatte, malgrado le difficoltà dei due anni di pandemia, mettendole in relazione con i principi propri della scuola e con la strada che gli si apre davanti nel futuro più prossimo.

Attraverso le esperienze dei propri studenti la scuola potrà comprendere quanto è stata significativa nel cammino di ogni giovane, e potrà sfruttare questo importantissimo feedback per rimodulare quello che non ha funzionato, ampliare ed irrobustire quelle buone pratiche utili a promuovere dei giovani cittadini capaci e consapevoli.
Per giorni si parlerà di esami di Maturità, e anche gli adulti saranno sollecitati ed incuriositi su cosa essi stessi avrebbero scritto, quale traccia avrebbero scelto, quali considerazioni e commenti avrebbero elaborato.

L’esame di Maturità, checché se ne dica e per quanto si porti addosso ogni anno una valanga di critiche perché ciascuno lo vorrebbe a propria misura, è sempre fonte di emozione, di sfida, di passaggio… e di ricordi!