Il sinistro rimbombo degli spari riempie all’improvviso la città. Come capita in questi casi, ci vuole un poco per rendersi conto che si tratta di un nuovo attacco terroristico. Il cielo di Ouagadougou si riempie di fumo nero. Ci si chiude in hotel. In attesa.
Arrivati la sera prima dal piccolo ospedale della cittadina di Leo, al confine con il Ghana, dopo due mesi di savana spazzata dal vento della stagione secca, la caotica capitale del Burkina Faso era parsa una metropoli troppo chiassosa dopo i silenzi dei viaggi verso i dispensari dove i malati si raccoglievano per essere visitati dal dottore buono, che ogni anno con la moglie veniva a curarli. Sembra impossibile che ci sia qualcuno che possa interessarsi a persone tanto lontane geograficamente, culturalmente e economicamente. Eppure da tanti anni tornavano puntuali all’inizio dell’anno e, senza chiedere nulla, se non la volontà di farsi curare, dispensavano un attento esame e anche le cure. Se serviva di più, si poteva salire sull’ambulanza e andare all’ospedale dove le cure necessarie potevano essere fornite, sempre gratuitamente. C’era stato chi era andato fino in capitale ed era tornato, da zoppo che era per una brutta infezione alla gamba, camminando quasi come prima dell’incidente.
Quest’anno mancava lei. Non essendo medico si interessava delle famiglie, delle mamme dei bambini malati, mentre il marito, medico visitava e dava medicine. Avevano imparato ad amare il suo sorriso di donna, i suoi gesti delicati e giusti e avevano scoperto nel profondo dei suoi occhi tanta tenerezza. Non tornerà più perché una grave malattia se l’è portata via.
Quest’anno il dottore è tornato, ancor più deciso e accurato. Gli occhi tristi non frenano l’impegno, che anzi appare moltiplicato. Durante le ultime due settimane arriva una giovane donna. È un medico per i bambini: lo stesso volto e lo stesso sorriso della signora buona. Gli occhi sono del colore degli occhi del papà, ma con la stessa profondità e tenerezza della mamma, che non tornerà più.
La terra degli uomini integri è tra i paesi più poveri del mondo, schiacciata tra miseria e terrorismo brutale, ma la gente della sconosciuta e remota città di Leo vivrà del bene di quegli occhi e di quelle mani.
Come dice il primo salmo: il Signore veglia sul cammino dei giusti.
Filippo Ciantia