Dall’Oratorio parrocchiale di Castellamonte, Suor Norma (della Congregazione delle Missionarie della Madonna di Guadalupe) ci fa sapere che ogni giorno almeno cento bambini tra i 6 e i 13 anni varcano la soglia dell’oratorio estivo con “la gioia di imparare a stare insieme tra di loro e a stare con Gesù”.

L’oratorio estivo di Castellamonte, come quelli di tantissime altre parrocchie della diocesi che impegnano personale volontario, energie ed iniziative, punta sul valore educativo e sui valori cristiani da imparare e vivere in quel contesto per poi esserne portatori e testimoni altrove.

Oratori con le porte aperte per tutti, senza distinzioni, ad un bassissimo costo (45 euro la settimana nel caso specifico) affinché nessuno debba rinunciare per ragioni economiche.

Dal 12 giugno e fino al 28 luglio oltre 15 animatori accolgono bambini e ragazzi di Castellamonte e dintorni in un servizio che va dalle 7,30 alle 18,30.

Si inizia con gli “onori alle bandiere”: dell’Italia, del Vaticano, della Regione Piemonte, della Pace.

Si prega insieme, si fanno i compiti con il supporto di due insegnanti, si gioca in maniera organizzata e con attività adatte ai diversi gruppi d’età.

E poi si pranza.

Svago, tempo libero al pomeriggio e la piscina, e quattro tiri al pallone, a basket, a pallavolo.

La merenda è alle 4 del pomeriggio.

Al venerdì la Santa Messa tutti insieme animata dalla piccola-grande corale dei bambini e ragazzi.

Mettiamo da parte il cellulare – è l’invito degli organizzatori e animatori – per stare meglio tra noi e con Gesù”.

Anche l’oratorio estivo organizzato all’istituto “Cagliero” di Ivrea funziona più o meno sullo stesso sistema e ha numeri comparabili in termini di frequenza, sviluppando intorno ai suoi cortili, proprio come voleva don Bosco, le attività per conquistare i cuori dei giovani sullo stile dell’opera dei salesiani.

Gli ampi spazi all’aperto consentono ai ragazzi di giocare, di relazionarsi, di creare rapporti d’intesa e di reciproco ascolto.

Il cortile è nella tradizione salesiana il campo dell’impegno educativo e apostolico: gli animatori si prendono cura dell’accoglienza, impegnano i bambini e i ragazzi in attività varie, li accompagnano per evitare ogni atteggiamento grossolano o violento, li indirizzano a conoscere i propri diritti e a rispettare le regole della convivenza.

Ma da quest’anno la dirigenza del Cagliero – ora in mano a una direttrice laica, cooperante salesiana coadiuvata da un bel gruppo di laici cooperatori – ha voluto mettere a segno una iniziativa che si chiama “Estagiò”.

Un modo di tenere vicini i ragazzi che hanno dato l’esame di terza media e che in genere sono portati ad abbandonare (e a dimenticare) il passato per proiettarsi nella scuola superiore con nuovi ambienti, nuove amicizie, nuovi impegni.

Il Progetto estivo (che già sappiamo continuerà anche nell’oratorio del venerdì pomeriggio durante l’anno scolastico) occupa oggi 28 licenziati dalla scuola media impegnati in un programma a loro favore di animazione, formazione e di servizio presso la Caritas.

Un percorso per tenerli vicini, per aiutarli a crescere, ci spiega la direttrice Melisenda Mondini, che mercoledì prossimo ospiterà la giornata di festa degli oratori diocesani che si terrà proprio al Cagliero, organizzata dalla Pastorale Giovanile e di cui scriviamo in un altro articolo.

c.m.z

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Redazione Web