“Darsi al Signore, senza segni distintivi, senza un abito specifico”: citando San Paolo VI, e con grande enfasi, la Professoressa Rosanna Virgili, teologa, originaria di Urbino, e biblista di fama nazionale e non solo, ha tratteggiato, alle tante consacrate e aspiranti presenti nell’auditorium di Casa tra Noi a Roma, in modo preciso e meticoloso il senso della vocazione nell’Ordo Virginum nel presente, allargando però la visuale attraverso citazioni e passi della Scrittura.
Verginità: un termine di contraddizione, che vede nella Vergine Maria il culmine di questo modello. È un’adesione totale ad una sponsalità universale, che supera il rapporto intimistico, egoistico, aprendosi verso l’alterità divina, ma anche guardando alle necessità dei fratelli.
Con un “affondo” sulla condizione della donna nella Bibbia, la relatrice ha delineato come in passato questa scelta fosse non del tutto compresa, ma segno, come nel caso di Maria, di una “profonda dignità verso il corpo, per contrarre nozze superiori”, che superano la logica del potere e di sottomissione, spesso legato alle dinamiche familiari.
Nella società attuale, dove invece la donna è maggiormente autonoma, le linee guida sono allora quelle che anche Papa Francesco ha sottolineato nel recente viaggio in Canada: essere presenti nella società, nella vita politica, diventando esempio e cura per i fratelli, esprimendo con la stessa esistenza la sinodalità e la profonda solidarietà propria di chi vuole plasmare la sua vita sul modello di Cristo.
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L’importanza di “esserci dentro alla Chiesa, fino a diventarne icona e immagine di essa”: con una sintesi puntuale e, a tratti, “provocatoria”, Don Dario Vitali, docente di ecclesiologia e segretario del Sinodo, ha esposto, nel secondo giorno di Convegno dell’Ordo Virginum nazionale, una relazione dal titolo “L’Ordo Virginum alla prova della sinodalità”.
Delineando la sfida ecclesiologica e il principio che regola il processo sinodale -nelle e a partire dalle Chiese esiste l’una e unica Chiesa Cattolica – che è “il corpo delle Chiese” (LG 23), Don Dario ha segnalato alle consacrate la necessità di recuperare la dimensione ecclesiologica, di essere donne in relazione, “membra vive” inserite nella Chiesa, richiamando la profonda vocazione, propria di ogni donna: essere madre e sposa, chiamata ad una fecondità nuova e speciale, capace di generare nell’amore nuovi figli.
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I tempi del Convegno Nazionale hanno avuto anche momenti di approfondimento culturale come la visita alle Catacombe di San Callisto.
Poi, il culmine tanto atteso, la S.Messa in San Pietro presieduta dal Cardinale Maurizio Gambetti, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e l’Angelus nella grande Piazza, ascoltando il saluto espressamente indirizzato dal Santo Padre alle partecipanti a questi due giorni di studio e di condivisione.
Ringraziamo per le notizie e l’ampio corredo iconografico le Consacrate della Diocesi di Ivrea che hanno preso parte ai lavori: Monica Ferrero e Valentina Gili Borghet, Elisa Moro, Maria Beatrice Vallero.