Un piacevole sabato pomeriggio in Biblioteca, a Orio, per ascoltare dalla viva voce dei protagonisti il racconto di come è nato il libro “Max il funambolo”.
Introdotti e “stuzzicati” dall’editore Helena Verlucca, l’autore Marco Rolando – maestro di sci, scultore del legno e narratore brillante e coinvolgente – e lo stesso Max hanno intrattenuto l’uditorio con grande verve, leggerezza e ironia.
Nel libro viene raccontata un’amicizia ultratrentennale, fatta di divertimento, complicità, attenzioni reciproche.
Max ha una forma di disabilità invalidante che, poco alla volta, gli ruba un po’ di mobilità.
Ma lui non si abbatte, si pone degli obiettivi e, con l’aiuto di chi gli vuole bene, prova a raggiungerli (e quasi sempre ci riesce).
Le vacanze di Max a Ceresole Reale lo portano ad incontrare Marco, e a costruire con lui un rapporto fatto di complicità, sorrisi, reciproco sostegno.
Memorabili sono le scenette che i due allestiscono di fronte alla bottega dello scultore, le gite, i momenti conviviali.
È una storia esemplare, quella racchiusa nel libro: una storia che continua, e che ci dice che la disabilità è tale solo nella misura in cui vogliamo percepirla così.
Altrimenti è, semplicemente, vita.
Redazione Web