(elisa moro)  – “Andare in pellegrinaggio significa uscire da noi stessi per andare incontro a Dio là dove Egli si è manifestato, là dove la grazia divina si è mostrata con particolare splendore e ha prodotto abbondanti frutti di conversione e santità tra i credenti”: così si esprimeva, nel 2010, Papa Benedetto XVI a Santiago de Compostela, mentre giungeva pellegrino presso le venerate spoglie dell’Apostolo Giacomo.

Questa frase è quantomai adatta ai tanti pellegrini, quelli della Diocesi di Ivrea, che hanno fissato il loro sguardo negli occhi materni e ricolmi della grazia divina di Maria, nel corso dell’annuale pellegrinaggio diocesano di Oropa, svoltosi sabato 10 agosto, che ha visto la partecipazione di oltre mille pellegrini.

 

Non un appuntamento da calendario, ma un vero nuovo inizio di anno pastorale, un concludere e iniziare tutte le attività “sotto lo sguardo di Maria e nel Suo cuore”, citando le parole del Vescovo, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, riprese anche nell’omelia che offriamo integrale nel video e, per chi preferisce la lettura,

nel testo scritto che si raggiunge cliccando qui.

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Il video comprende alcuni momenti della funzione e si apre con il saluto dei giovani della Pastorale giovanile diocesana, che sono giunti ad Oropa attorno alle 6,30 di mattina, dopo avere camminato tutta la notte, partendo da Andrate alle 23.30 di venerdì sera.

Nel tardo pomeriggio di venerdì era altresì giunto al Santuario il pellegrinaggio diurno, percorrendo il tragitto da Andrate sempre a piedi, organizzato dai Padri dell’Ortatorio di San Filippo Neri e di cui abbiamo dato conto nel

nostro precedente servizio che si può rileggere cliccando qui.

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“Il pellegrinaggio riunisce”, riprendendo Papa Benedetto, e come ha ricordato più volte Mons. Edoardo “crea comunità, a cui è bello partecipare”; è un camminare insieme, ognuno con i propri mezzi, con le proprie sensibilità, verso la Casa di Maria, per un rinnovato slancio di fede, per una reale e profonda esigenza di testimonianza e di missionarietà nella Diocesi e in ciascuna delle comunità, per sentirsi autenticamente Chiesa, pellegrinante e in cammino, posta “fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio” (Sant’Agostino, De Civitate Dei, XVIII).

Citando due figure di giovani piemontesi, il Servo di Dio Gino Pistoni e il Beato Pier Giorgio Frassati – che presto sarà elevato agli onori degli altari – Mons. Edoardo ha indicato la via alta, di testimonianza coraggiosa del Vangelo e di Cristo, che comporta un’adesione totale e sincera, “un vivere e non vivacchiare” in ogni contesto di vita a cui si è chiamati.

“A volte sembra che il cuore dei credenti soffra di bradicardia”: sono risuonate vigorose e forti queste parole di richiamo alla missione fondamentale di ogni cristiano, quella di essere annunciatori di Cristo, unica salvezza dell’uomo.

Ritornano alla mente le profetiche e attuali parole scritte da San Giovanni Paolo II nella lettera apostolica “Novo Millennio Ineunte” del 6 gennaio 2001: “Ora dobbiamo guardare avanti, dobbiamo « prendere il largo », fiduciosi nella parola di Cristo: Duc in altum! Ciò che abbiamo fatto quest’anno non può giustificare una sensazione di appagamento ed ancor meno indurci ad un atteggiamento di disimpegno. Al contrario, le esperienze vissute devono suscitare in noi un dinamismo nuovo, spingendoci ad investire l’entusiasmo provato in iniziative concrete. Gesù stesso ci ammonisce: « Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio » (Lc 9,62)”.

Un annuncio pieno di gioia, al termine dell’Omelia, che concretizza l’urgenza delle missione: sabato 14 settembre, nella festa dell’Esaltazione della Santa Croce, sarà ordinato Diacono il seminarista Alessandro Masseroni, ora accolito e studente all’Almo Collegio Capranica di Roma.

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Giornata di comunione dunque, come abbiamo visto già dalla sera del venerdì e dalle prime ore del sabato, con l’arrivo dei pellegrini a piedi, che da Andrate, attraverso la strada del Tracciolino, hanno percorso 25 km, salendo verso il Monte Santo di Oropa.

Un primo gruppo, guidato dai Padri dell’Oratorio di Ivrea, è partito nella mattina di venerdì 9 agosto, camminando lungo l’intera giornata, dopo la Santa Messa, celebrata ad Andrate dal Vescovo Edoardo.

Un secondo gruppo, quello guidato da Don Davide Rossetto e dalla Pastorale si è ritrovato alle 23 nella chiesa parrocchiale di Andrate per la preghiera con il Vescovo, per poi incamminarsi nel cuore della notte alla volta di Oropa.

Culmine della giornata la Santa Messa delle ore 10, celebrata dal Vescovo Edoardo e concelebrata da Mons. Roberto Farinella, Vescovo di Biella, che tuttavia “non dimentica mai le sue radici”, dal Vicario generale della Diocesi, Mons. Gianmario Cuffia, e dai tanti sacerdoti presenti.

Ad animare la Liturgia il Maestro Sandro Frola all’organo, compositore dell’Inno alla Madonna di Oropa per l’Incoronazione, e il Coro Diocesano, diretto da Don Alberto Carlevato, che ha riunito varie realtà corali parrocchiali, creando un clima di preghiera e di fraterna amicizia.

Le voci Soprano delle Signore Elena Geranio e Stefania Bergera e Mezzosprano della Signora Elisa Barbero.

Al termine della Solenne Liturgia, la processione dalla Basilica superiore alla Basilica antica per la recita dell’Angelus e la Benedizione.

Dopo la tradizionale “polenta concia”, il Rosario alle ore 15.30, recitato da alcuni fedeli e la Benedizione Eucaristica, sempre nella Basilica superiore.

“La recita del Santo Rosario e l’Adorazione Eucaristica”: questo il “compito” assegnato ad ogni fedele e all’intera Diocesi.

Il pellegrinaggio non si conclude ad Oropa, ma prosegue nella vita quotidiana, così ha ricordato nel breve commento finale Mons. Vescovo, con l’impegno di fermarsi un istante, ogni giorno, davanti al Santissimo Sacramento e lasciandosi prendere per mano da Maria, Donna del “sì”, che risplende come lampada e come esempio, per ogni cristiano, e lungo il cammino dell’intera esistenza.

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(ndr) – Con il nostro video e con la doppia gallery abbiamo cercato di fare in modo che nessun gruppo fosse dimenticato e ciascuno potesse riconoscersi in queste immagini di una bella giornata di fede e di vita in comunione: speriamo di esserci riusciti.

I servizi di questi due giorni sono stati a cura di Ferdinando Zorzi, Elisa Moro e, per le belle immagini, di Giancarlo Guidetti.

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