Tenuta Roletto
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giovedì 24 Aprile 2025

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Gli anniversari di Ordinazione Presbiterale

IVREA - Santa Messa del Crisma - Il Vescovo Mons. Daniele Salera rinnova l'invito a vivere in pienezza il dono del sacerdozio, nella celebrazione “della cura che Dio ha per noi” 

Affidandosi a Maria e affidando la Diocesi a Lei, Vergine Assunta in Cielo, Mons. Salera ha pregato e ha chiesto di pregare per il dono di vocazioni al sacerdozio

(Testo di Elisa Moro – Immagini di Giancarlo Guidetti) – Un invito a vivere in pienezza il...

Dal 15 al 23 marzo, la testimonianza di una comunità viva e vitale

ROSONE - Giorni intensi di festa in onore di San Giuseppe - Apice dei festeggiamenti, il 19 marzo, la celebrazione della Santa Messa solenne presieduta dal  Vescovo Mons. Daniele Salera, alla sua prima visita in Valle Orco - GALLERY DI 100 IMMAGINI

Il vescovo Daniele, dopo la fiaccolata, ha ancora voluto intorno a sé i tutti papà presenti nella chiesa per una preghiera comune e invitarli a seguire l’esempio di San Giuseppe.

La piccola frazione di Rosone nel Comune di Locana si è vestita a festa dal 15 al 23 marzo per...

Ancora un'esemplare esperienza educativa e pastorale per i giovani delle parrocchie di Rivarolo -

RIVAROLO CANAVESE - Quella Croce così attuale nella vita di tanti come noi - Due esempi luminosi, Sammy Basso e Nadia Toffa, che hanno portato la Croce con umiltà, semplicità e grinta, senza arrendersi di fronte al “buio” della vita.

Ai piedi della Croce sta Maria, in attesa di quella luce che dona salvezza, pace e armonia a tutti noi nel giorno della Santa Pasqua.

(simone mezzano) – Un Venerdì Santo intenso quello vissuto ieri, 18 aprile, dagli animatori...

Celebrazione preparata con ogni cura: non è mancata anche la presenza di un'asinella

CUCEGLIO - Il Card. Arrigo Miglio presiede la Liturgia nella Domenica delle palme - Molto seguito il suo messaggio conclusivo, che riproponiamo integrale in VIDEO - 

Oltre la pur importante e bella "cornice", contempliamo il "quadro" che essa contiene

(f.c.) – Il cardinale Arrigo Miglio ha presieduto la Liturgia della Domenica delle Palme a Cuceglio, celebrata sabato pomeriggio alle 18 con ritrovo in Piazza Porta Pia. Presente anche l’asinella Agata che ha...

In apertura un video sulla vita del Beato Carlo Acutis

CHIVASSO, TORRAZZA, BORGOREGIO E TORASSI - Tanti giovani per animare la Via Crucis - Mentre fervono i preparativi per il Pellegrinaggio giubilare del 25 aprile - Molto partecipata l'azione liturgica nelle Parrocchie guidate da Don Gianpiero Valerio -

I ragazzi del Giubileo hanno proseguito l'incontro con canti giochi  fino alle Lodi mattutine del Sabato 12 aprile, insieme alla preziosa presenza della catechiste -

I giovani della parrocchie guidate da don Giampiero Valerio: pellegrini di Speranza. E’ così che,...

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Non una rappresentazione teatrale, ma una Liturgia accuratamente preparata

PONT CANAVESE - Venerdì Santo, la 17.ma edizione de "La Strada della Croce" - Azione liturgica che vede impegnati, con il Parroco Don Aldo Vallero, oltre 100 figuranti - 

Appuntamento alle ore 21

Venerdì Santo 18 aprile avrà luogo a Pont Canavese, alle ore 21 presso la Chiesa Parrocchiale di...

Venerdì 11 aprile

CUCEGLIO - Grande partecipazione alla seconda edizione della Via Crucis comunitaria interparrocchiale, con la presenza dei fedeli che vivono nelle Parrocchie affidate a Don Luca Meinardi e Don Massimiliano Marco - 

Il VIDEO con il messaggio centrale dell'Azione liturgica rivolto da Don Luca

(f.c.) – Venerdì 11 aprile si è celebrata a Cuceglio la Via Crucis comunitaria rivolta in particolare al popolo di Dio delle Parrocchie di Don Luca Meinardi e Don Massimiliano Marco: nel proseguimento del cammino sinodale,...

PILLOLE DI MISSIONARIETA' di FILIPPO CIANTIA

Apeirogon

Ai nomi che scelgono per i propri figli, i genitori affidano la promessa di vita e di felicità che...

Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, vieni presto in mio aiuto.

PAROLA DI DIO - Letture dalla Liturgia nella Domenica delle Palme - «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» - Video catechesi con il Card. Gianfranco Ravasi - Meditazione a cura della Prof. Elisabetta Acide -

nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.

Is 50, 4-7 Dal libro del profeta Isaia. Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché...

VILLAREGGIA, MAZZE’, TONENGO – Una Settimana Santa vissuta nella pienezza della Fede

(Testo di Renato Scotti – Immagini di Gabriele Bisco, Mirella Nigra, Martina Acotto, Stefano Gianuzzi, Sandro Frola, don Alberto e Annalisa Matta) – La Settimana Santa presso le Parrocchie di Mazzè, Tonengo e Villareggia, in conclusione della Quaresima, è stato vissuto come un tempo privilegiato, sacro e solenne, durante il quale ogni cristiano è chiamato a rivivere e meditare con maggiore intensità gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù Cristo; meditazione a cui la Chiesa invita in modo particolare già durante i venerdì di Quaresima, durante la Via Crucis, con la ripetizione fra una stazione e l’altra dell’antifona “Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi, / quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum”: “Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo, / perché con la tua santa croce hai redento il mondo”.
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787) affermava che la Passione di Gesù Cristo deve essere l’oggetto ordinario delle meditazioni di ciascuno.
Durante una predicazione ai suoi congregati, in occasione degli annuali esercizi spirituali, affermò che «tutte le meditazioni sono buone; ma quelle della Passione di Gesù Cristo è la più utile. Qui non dobbiamo fermarci alla scorza; ma penetrare nell’umiltà, nella mortificazione, nelle pene del Redentore (…) Io per me miserabile vi confesso che non lascio mai di farla; né so altro meditare, perché là ci trovo tutto»: quel “tutto” fa crescere in noi l’amore per il Salvatore e il desiderio di imitarlo, perché, aggiungeva il Santo, «chi tiene avanti Gesù Crocifisso non può fare a meno di amarlo» (cfr. Celestino Berruti, Lo Spirito di sant’Alfonso, Napoli 1857, p. 161)
Con questo spirito è stata vissuta la Settimana Santa nelle comunità affidate a don Alberto Carlevato, a cominciare dalla liturgia della Domenica delle Palme (celebrata, a Villareggia, da don Luca Pastore, che svolge il suo ministero fra Quincinetto, Quassolo, Tavagnasco, Carema e l’ospedale civile di Ivrea), passando per il Triduo pasquale e giungere infine alla Domenica della Pasqua di Resurrezione.
Il canto liturgico è stato degnamente sostenuto, in ogni parrocchia, dalle rispettive corali, riunite invece per la celebrazione della Veglia pasquale.
Alla Santa Messa del Giovedì Santo – giorno in cui si fa memoria dell’Ultima Cena, durante la quale Gesù istituì i sacramenti dell’Eucaristia e del Sacerdozio – è seguita l’adorazione Eucaristica dinanzi all’Altare della Reposizione allestito nelle chiese parrocchiali delle tre comunità.
Il Venerdì Santo – giorno della crocifissione e morte di Gesù, unico giorno dell’anno in cui non viene celebrata alcuna Santa Messa – dopo la Liturgia della Passione si è svolta a Tonengo la sacra rappresentazione “Le strade della Croce”, antica tradizione che mette in scena i momenti ultimi della vita terrena di Gesù, la Sua passione e morte, a cominciare dall’Ultima Cena, in chiesa parrocchiale, fino alla deposizione nel sepolcro presso il cimitero, al quale si giunge in processione.
La solenne Veglia pasquale del Sabato Santo – giorno di silenzio e di attesa – è stata celebrata a Mazzè da mons. Lorenzo Piretto, Arcivescovo emerito di Smirne, con le comunità riunite presso la chiesa parrocchiale.
Come di consueto, la Veglia si è iniziata sul sagrato della chiesa, con la benedizione del fuoco nuovo, la preparazione e l’accensione del cero pasquale, entrambi simboli di Gesù risorto che vince le tenebre della morte e del male.
L’Inno del giubileo 2025 – il cui incipit è “Fiamma viva della mia speranza” – è stato cantato dalle corali parrocchiali prima dell’ingresso in chiesa e della celebrazione della Santa Messa vigilare.
La domenica di Pasqua, la Santa Messa a Villareggia è stata celebrata “a sorpresa” da mons. Roberto Lucchini, originario di Pont Canavese e attualmente Consigliere di 1° classe della Nunziatura Apostolica presso la Repubblica del Congo (ma già in procinto di proseguire il proprio incarico diplomatico altrove, verso il continente indiano).
Nell’omelia, mons. Lucchini ha osservato che quest’anno la Quaresima – in particolare la Settimana Santa – e la Pasqua sono state vissute e celebrate nella particolare cornice del Giubileo ordinario il cui motto è “Pellegrini di speranza”.
E ha collegato questa speranza a quella che animò Pietro e gli altri discepoli al ritorno di Maria di Magdala e delle altre donne dal sepolcro vuoto.
«Pietro e gli altri, pur essendo delusi e sconfitti umanamente» – perché non avevano ancora compreso il Mistero della Salvezza attraverso la Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, e si aspettavano da Gesù una “liberazione sociale” più che spirituale – «nel cuore conservano una luce di speranza, ed è per quello che reagiscono immediatamente all’annuncio delle donne».
Dapprima temono che qualcuno abbia portato via il corpo del Signore, ma poi «correndo verso il sepolcro ecco che si fanno pellegrini di speranza».
Giovanni, che per tradizione è colui che accompagna Pietro in questa corsa al sepolcro, vede le bende in terra, ma non entra, lascia che sia Pietro, il primo degli apostoli, ad entrare per primo nella tomba vuota. Poi, entrambi, «videro e credettero. In quel momento la speranza non soltanto si è rianimata, ma ha avuto la luce della fede».
«Queste parole sono rivolte anche a noi oggi, perché è difficile anche per noi essere pellegrini di speranza», vivere oggi la speranza in un mondo martoriato dalle guerre e dalle ingiustizie.
Tuttavia, ha esortato mons. Lucchini, dobbiamo ricordare l’ammonimento di san Paolo e «convertire le nostre logiche umane in logiche più alte:
“Pensate alle cose di lassù” (Col 3,2)»: non è un invito a non occuparci delle cose di questo mondo, ma ad affrontarle, invece, ragionando con la logica di Dio e non con quella degli uomini, perché in tal modo «la speranza diventa possibile e anche noi, nel nostro piccolo, possiamo diventare artigiani di speranza».
Il saluto finale di mons. Lucchini è stato per i Coscritti 2007, che in questo 2025 festeggiano i 18 anni e i cui foulard sono stati benedetti sul finire della celebrazione eucaristica: «conservate sempre la speranza. Non la speranza superficiale, ma la Speranza che ci viene dal Signore Gesù, Lui che si è fatto carico anche delle nostre croci, delle nostre debolezze, delle nostre fragilità» – in sostanza, dei nostri peccati, per redimerci dai quali Gesù è stato “come agnello condotto al macello” (Is 53, 7) – «e ci ha salvato con il suo amore».
***
In conclusione di questo breve resoconto sembra opportuno ricordare anche le parole che papa Giovanni Paolo II pronunciò durante l’udienza generale del 21 maggio 1997 a proposito delle persone alle quali per prime apparve il Risorto. Di seguito un ampio estratto di quanto disse il santo pontefice:
«La Vergine, presente nella prima comunità dei discepoli (cfr. At 1, 14), come potrebbe essere stata esclusa dal numero di coloro che hanno incontrato il suo divin Figlio risuscitato dai morti?
È anzi legittimo pensare che verosimilmente la Madre sia stata la prima persona a cui Gesù risorto è apparso.
L’assenza di Maria dal gruppo delle donne che all’alba si reca al sepolcro (cfr. Mc 16, 1; Mt 28, 1), non potrebbe forse costituire un indizio del fatto che Ella aveva già incontrato Gesù? Questa deduzione troverebbe conferma anche nel dato che le prime testimoni della resurrezione, per volere di Gesù, sono state le donne, le quali erano rimaste fedeli ai piedi della Croce, e quindi più salde nella fede.
Ad una di loro, Maria Maddalena, infatti, il Risorto affida il messaggio da trasmettere agli Apostoli (cfr. Gv 20, 17-18).
Anche questo elemento consente forse di pensare a Gesù che si mostra prima a sua Madre, Colei che è rimasta la più fedele e nella prova ha conservato integra la fede.
Infine, il carattere unico e speciale della presenza della Vergine sul Calvario e la sua perfetta unione con il Figlio nella sofferenza della Croce, sembrano postulare una sua particolarissima partecipazione al mistero della risurrezione.
Essendo immagine e modello della Chiesa, che attende il Risorto e che nel gruppo dei discepoli lo incontra durante le apparizioni pasquali, sembra ragionevole pensare che Maria abbia avuto un contatto personale col Figlio risorto, per godere anche lei della pienezza della gioia pasquale.
Presente sul Calvario durante il Venerdì Santo (cfr. Gv 19, 25) e nel Cenacolo a Pentecoste (cfr. At 1, 14), la Vergine Santissima è probabilmente stata testimone privilegiata anche della risurrezione di Cristo, completando in tal modo la sua partecipazione a tutti i momenti essenziali del Mistero pasquale.
Accogliendo Gesù risorto, Maria è inoltre segno ed anticipazione dell’umanità, che spera nel raggiungimento della sua piena realizzazione mediante la risurrezione dai morti.
Nel tempo pasquale la comunità cristiana, rivolgendosi alla Madre del Signore, la invita a gioire: “Regina Coeli, laetare. Alleluja!”, “Regina del cielo, rallegrati. Alleluja!”.
Ricorda così la gioia di Maria per la risurrezione di Gesù, prolungando nel tempo il “rallegrati” rivoltole dall’Angelo nell’annunciazione, perché divenisse “causa di gioia” per l’intera umanità.»
Regina Caeli, laetare, alleluia! / Quia quem meruisti portare, alleluia! / Resurrexit sicut dixit, alleluia! / Ora pro nobis Deum, alleluia!
(Rallegrati, Regina del cielo, alleluia! / Poiché Colui che hai meritato di portare in grembo, alleluia! / È risorto come aveva predetto, alleluia! / Prega per noi il Signore, alleluia!) –
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Edizione 24 Aprile 2025

ANNO CV – N° 17
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TESTIMONIANZE IN MEMORIA DI PAPA FRANCESCO – L’incontro con Cuceglio nel 2022

(f.c.) – La Comunità di Cuceglio, nella tristezza che avvolge il mondo per la scomparsa di Papa Francesco, ricorda con vivo affetto l’incontro con lui in Vaticano, il 23 Novembre 2022, occasione in cui venne consegnato a Sua Santità un presepe “nel süch ” di Cuceglio.
Fu un incontro davvero ricco di emozione (rileggi cliccando qui la cronaca di quei giorni),
ma la semplicità di quell’uomo, sempre sorridente e pronto alla battuta, in pochi secondi trasformò l’emozione in sorrisi e cordialità.
Al di là della consegna del presepe, non sfuggirono a nessuno dei presenti le poche parole in piemontese che il Santo Padre pronunciò quando seppe da dove arrivavamo ed il fatto che provenissimo dal Piemonte lo riempì di orgoglio, viste le sue origini.
Quando poi seppe della nostra provenienza canavesana, non esitò a dire che proprio il Canavese fu protagonista negli scritti del poeta Nino Costa. Il Santo Padre sorrise ed accettò anche volentieri la bottiglia di vino canavesano che la Comunità Cucegliese gli consegnò tramite il Sindaco di Cuceglio Iuculano Mamao Antonino e poi fu davvero bello assistere all’incontro tra lui ed il Parroco di Cuceglio Don Luca Meinardi ed il cucegliese Don Valerio D’Amico, entrambi presentati dal Card. Arrigo Miglio, che guidò la delegazione in udienza dal Santo Padre.
Così Don Valerio: mi unisco anch’io al ricordo di Papa Francesco. Preghiamo per lui, come ci ha sempre chiesto sin dal primo momento dopo la sua elezione al Soglio Pontificio. E’ un impegno che ci prendiamo volentieri, soprattutto in questo momento, quando giunge alla Casa del Padre. Ho incontrato Papa Francesco nel 2022, in occasione della visita di cui stiamo parlando. Il ricordo del suo sorriso, ma anche del suo messaggio di pace e di fede rimarrà indelebile.
Davvero, fu un momento davvero unico ed indimenticabile, che i cucegliesi porteranno per sempre nel loro cuore.
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BORGO REVEL – Dalla Passione, all’oltraggio della Croce, alla signorìa della Pasqua

(Elisabetta Acide) – Il Triduo pasquale a Borgo Revel si è aperto in Chiesa Parrocchiale giovedì 17 aprile 2025 alle ore 19 con la celebrazione della Santa Messa.
In chiesa i bambini del catechismo hanno preparato l’ “angolo della cena”, frutto del laboratorio di Pesach che le catechiste, lunedì 14 aprile, hanno condotto con loro.
Un seder di Pesach (con azzimi, erbe amare, charoset…) per ricordare la cena pasquale di Gesù con gli apostoli, l’ istituzione dell’ Eucaristia.
Già nella mattinata di giovedì una rappresentanza di fedeli della parrocchia di Sant’Anna si è recata in Cattedrale, ad Ivrea, per la celebrazione liturgica del Crisma, presieduta da S.E.R. Mons Daniele Salera, nel corso della quale, intorno al Vescovo, i sacerdoti della Diocesi eporediese, hanno rinnovato le promesse sacerdotali, e partecipato alla benedizione degli oli dei catecumeni, dei malati e del Crisma.
La celebrazione in Sant’Anna, presieduta dal Parroco don Valerio D’ Amico, è stata animata dai parrocchiani che prestano servizio come lettori e dal Gruppo dei cantori “Andar a Messa cantando”, ed ha raccolto la comunità parrocchiale in preghiera, per la celebrazione del memoriale del dono che Cristo ha fatto di Sé nel sacramento dell’Eucaristia.
La riflessione del Vangelo di san Giovanni, per voce del parroco, ha fatto risuonare nei presenti, il monito del “servizio”, come impegno della Chiesa, di ogni cristiano, nella Chiesa, sull’ esempio di Cristo.
E nel brano del Vangelo le parole diventano esempio:
“Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi”.
Le parole del parroco hanno fatto risuonare l’ importanza degli “ultimi posti” nelle comunità, per essere “umili” , ma “grandi” nell’ amore e nel servizio.
Un servizio fatto di carità oltre le apparenze, per cercare non l’ approvazione degli uomini ma il giudizio di Dio.
L’ amore s-conveniente, che è cosi smisurato che cerca le miserie, le piccolezze, i lati oscuri… per trasformarli con la misericordia, per trasformarli con l’ Amore, perché “L’ amore è amare senza misura” (cit. S.Agostino).
L’ allestimento dell’ altare della reposizione è stato curato dai priori dell’ anno.
E la comunità è chiamata a riflettere sulla logica pasquale dell’Eucarestia: è nel momento in cui Gesù si consegna che crea la logica della comunione. Allo stesso modo, allora, ogni volta che celebriamo l’eucarestia come comunità, riviviamo nella esistenza, non solo liturgicamente, questa “consegna” che crea la comunità.
Centrati sul mistero della Passione sono stati gli appuntamenti della giornata del Venerdì Santo, 18 aprile, con la Via Crucis delle ore 15, animata dal gruppo lettori, il cui testo, preparato dalle catechiste, aveva come tema “la via della croce con i pellegrini di speranza”.
I fedeli hanno vissuto un momento di preghiera percorrendo le stazioni della Via Dolorosa, che oltre ai brani biblici del Vangelo di Luca, prevedeva alcune meditazioni per riflettere, nell’ anno giubilare, attraverso il pio esercizio della via crucis, sul cammino di ogni persona che “entra nel Mistero della croce e nella gioia della Risurrezione”.
Presieduta dal parroco, è stata una preghiera “in cammino”, attraverso i dipinti ottocenteschi delle stazioni della via crucis presenti nella Chiesa Parrocchiale, per richiamare la “presenza” nella storia e l’ impegno di essere cristiani gioiosi, testimoni di Cristo, fonte della speranza.
Durante la giornata, la comunità, è restata in preghiera presso il sepolcro, in particolare con la presenza degli iscritti alla Compagnia della Madonna, che hanno alternato la loro presenza in Chiesa per alcuni momenti di adorazione personale.
La celebrazione delle ore 19 è’ stata animata dal gruppo lettore e cantori, che hanno accompagnato la preghiera nella contemplazione ed adorazione della croce di Cristo sulla Croce.
I momenti della Liturgia della Parola, Adorazione della Santa Croce e Santa Comunione, hanno aiutato i fedeli a ripercorrere sulle parole del profeta Zaccaria:
«Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto» (Gv 19,37) il sacrificio di Cristo.
La lettura del racconto della Passione secondo Giovanni ha consentito, con le sollecitazioni del parroco, una meditazione sulla grandezza della croce di Cristo, rivelazione di tutta la pienezza di Dio.
Don Valerio ha ricordato il “docile abbandono al Mistero” che diventa silenzio, come quello di Giovanni e Maria sotto la croce. “Nel buio del Calvario”, ricorda il parroco “si accendono alcune luci: sono la presenza e l’azione di Giuseppe di Arimatea e Nicodemo. Allo stesso modo, anche noi, possiamo accendere le luci dei piccoli gesti fatti. Con il cuore”.E Il Sabato Santo è stato il giorno del “riposo di Cristo nel sepolcro”, del silenzio e dell’ attesa, la comunità, unendosi spiritualmente a Maria, madre della Chiesa, donna in silenzio sotto la croce ha dedicato alcuni momenti di preghiera davanti alla croce, esposta sull’altare della Chiesa Parrocchiale dedicata a S. Anna. Il giorno dello “smarrimento dei discepoli” e del “dolore e del pianto in preghiera di Maria”, è diventato per la comunità, il silenzio operoso dei cristiani che sanno attendere nella speranza della Risurrezione.
Dopo la preghiera è stato il tempo delle pulizie della Chiesa Parrocchiale, vissute con spirito di servizio e della preparazione e allestimento della Chiesa per la solenne celebrazione, della sistemazione del giardino per il rito del fuoco e della cura per la liturgia.
Alle 18ha preso avvio la solenne Veglia pasquale, definita “madre di tutte le veglie” (S. Agostino, Sermo 219), preparata con attenzione ed accuratezza dalla comunità ed in particolare dal coordinamento del gruppo lettori della parrocchia.
Ad ogni momento è stato particolarmente curato per sottolineare l’importanza e vivere la celebrazione a livello comunitario: l’ avvio con il lucernario si è svolto nell’ orto biblico, per concludersi in Chiesa Parrocchiale.Il canto del Preconio “Exúltet” è risuonato come annuncio della fede in Gesù risorto da morte, “sintesi” dell’intera celebrazione in un alternarsi di canto e letture.
La Liturgia della Parola, condotta dal gruppo lettori, ha consentito, grazie all’ alternarsi di voci e canti, solisti e coro, una preghiera comunitaria in comunione. Il gruppo “Andar a Messa cantando”, ha curato le melodie sacre adatte alla celebrazione, per favorire una partecipazione corale.
Il triduo è stata occasione ricca di preghiera, che ha offerto alla comunità parrocchiale “nuova forza” per ripartire da Cristo risorto compagno e meta del pellegrinaggio di ogni credente.Alle 9 di domenica 20 aprile, si è celebrata la S Messa solenne del giorno della Domenica di Pasqua di Risurrezione: ancora la Comunità riunita per la Pasqua settimanale, perché dal Cenacolo occorre ripartire rinnovati dalla luce di Cristo.
Facciamo nostre, come comunità parrocchiale, le parole di Mons Daniele Salera della sua lettera alla Diocesi in occasione della Pasqua 2025:
“Diciamolo in questa Pasqua, anzitutto a noi stessi, ad ogni nostra speranza delusa, ad ogni nostra tristezza e apatia: “Cristo re eterno ha vinto le tenebre del mondo” e mentre lo professiamo, sentiamo che questa vittoria ora è donata e garantita a noi, sentiamo la gioia di essere stati battezzati in Lui, ed in Lui sappiamo di essere vittoriosi.”
E su queste parole, “radichiamoci” come comunità in Cristo per camminare insieme.
La comunità parrocchiale non è soltanto lo spazio storico, geografico ed esistenziale, in cui viviamo il nostro personale cammino come cristiani, diventa “sacramento” nel vivere insieme, il Vangelo.
Solo vivendo nelle nostre relazioni interpersonali nella comunità parrocchiale una logica pasquale, noi diventiamo capaci di dare vita a comunità davvero evangeliche.
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