Tenuta Roletto
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venerdì 14 Marzo 2025

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Oggi, domenica 9 marzo presso la chiesa giubilare di Betania del Sacro Cuore

VISCHE L’abbraccio della Vicaria calusiese e strambinese al Vescovo Daniele - Il tempo di Quaresima è anche il tempo per riscoprire il Battesimo

Il vangelo di questa prima Domenica di Quaresima (Lc 4, 1-13) narra di Gesù condotto dallo Spirito Santo nel deserto

(Renato Scotti, fotogallery Gabriele Bisco) Sono stati davvero molti i fedeli della Vicaria...

Che la Grazia della Comunione con il Signore sia compagna di vita

CHIVASSO E TORRAZZA - Le Parrocchie di Don Giampiero Valerio pellegrine ad Oropa - Giornata in amicizia e condivisione - La S.Messa momento centrale in cui tutti, genitori, ragazzi, catechisti, si trovati uniti nell'ascolto della Parola e nella Verità eucaristica - LA GALLERY 

Il Santuario è ufficialmente riconosciuto come Chiesa Giubilare - 

Domenica scorsa, 16 febbraio, i genitori insieme ai  bambini e ragazzi appartenenti alle comunità;...

Fino agli "estremi confini" della Diocesi e del Piemonte per conoscere il popolo che lo attende

CAREMA - Il Vescovo Daniele accoglie l'invito del Parroco Don Davide Kamal e si reca in visita presso l'antica chiesetta di Sant'Erasmo, nella Frazione Ferrata - Sincero ed affettuoso l’abbraccio accogliente di tutto il popolo di Dio

Il Presule ha presieduto l’Eucarestia sabato scorso, 22 febbraio - LA GALLERY

Se non proprio “fino agli estremi confini della Terra” (At.1, 6-8), il Vescovo di Ivrea, Mons....

Don Angelo Bianchi presenta le iniziative dell'Anno Giubilare vicariale

CASTELLAMONTE - Il Santo Rosario, viatico per le iniziative dell'Anno Giubilare vicariale - Tanti momenti di riflessione, preghiera, analisi del tessuto sociale, ascolto della Parola  - IL VIDEO

Molta attesa per la lectio del Card. Arrigo Miglio e per la visita del Vescovo Mons. Daniele Salera

(giancarlo guidetti) – Castellamonte: Anno straordinario quello appena iniziato, anno del Giubileo. In tempi così difficili per un’ umanità confusa, divisa, abbagliata da idoli mendaci, che percepisce come incerto il...

Documento destinato a restare memoria storica della Diocesi che riprende la trasmissione in diretta streaming

IVREA - Benvenuto Vescovo Daniele - Integrale, il filmato della S.Messa di ingresso in Diocesi del nuovo Pastore della Chiesa eporediese e canavesana –

Dal Tempio dell’Immacolata e dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, sabato 15 febbraio 2025

Un giorno di grazia per il popolo di Dio che è in Ivrea, quello dell’ingresso in Diocesi del nuovo Pastore della Chiesa eporediese e canavesana, il Vescovo Mons. Daniele Salera. Il filmato che proponiamo ai nostri Lettori, messo...

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In Cattedrale l'Amministratore Apostolico ha letto l'indirizzo di saluto ai convenuti inviato dal Vescovo Eletto Mons. Daniele Salera 

IVREA - Sentita e gioiosa partecipazione alla XXIX Giornata nazionale della Vita Consacrata - Sabato preziosa lezione di Mons. Edoardo con i Religiosi e Consacrate della Diocesi: al centro il Protagonista, il Signore Gesù - 

Nel corso della Santa Messa ricordato il Beato Taddeo Mc Carthy, sepolto nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, che ha scelto la via della pace, facendosi pellegrino per Roma e di nuovo per l’Irlanda.

 

(sr. serena munari) – E’ sempre occasione di festa l’appuntamento annuale dei religiosi e...

55 LUOGHI DA SCOPRIRE E VISITARE ANCHE NEL CANAVESE. SPICCA LA CHIESA DI SAN BERNARDINO

(di Severino Morgando)

Il rinascimento nel nostro Piemonte

Grazie a committenti colti e ambiziosi si ebbero elaborazioni di notevole originalità

Quando pensiamo all’arte del Rinascimento la nostra mente non può che correre a Firenze e ad altri...

Un “cambio” di sguardo e di “vista”, quello “del cuore”, che cerca il volto di Dio

PAROLA DI DIO - Letture del Mercoledì delle Ceneri - “Ritornate a me con tutto il cuore” – Solo con Dio “nel cuore” possiamo fare esperienza della compassione e della misericordia - Commento a cura della Prof. Elisabetta Acide

Il nulla e la preziosità”: per una conversione non solo per se stessi e per la propria vita, ma per la comunità, perché la conversione è un bene che coinvolge

Mercoledì delle ceneri  Gl 2,12-18 Sal 50 2Cor 5,20-6,2 Mt 6,1-6.16-18 “Ritornate a me con tutto...

IVREA – Messaggio del Vescovo Mons. Daniele Salera alla Diocesi in occasione della Quaresima 2025Q

Messaggio per la Quaresima 2025
Ivrea, 5 marzo 2025
Carissimi/e,
Le feste del Carnevale, vissute con grande intensità non solo nella città di Ivrea ma in tante località della nostra Diocesi, si sono concluse. Siamo giunti insieme, al Mercoledì delle Ceneri, portale d’ingresso del Tempo di Quaresima, nel quale tutti riceveremo un aiuto mirato per tornare a far risplendere la luce di Cristo risorto nelle nostre vite. Teniamolo ben presente, questo è il fine della Quaresima: essa non ha un valore in sé, se non finalizzato ad una vita rinnovata ad immagine del Risorto, è dunque alla Pasqua che la Quaresima vuole portarci, attraverso una via seguendo la quale non rischieremo di perderci.
In questo tempo santo pregheremo anzitutto per il Santo Padre, perché lo Spirito gli dia fiducia e pace in questa fase della vita in cui affronta l’esperienza della debolezza in modo nuovo e con tante incognite: lo vogliamo sostenere con la nostra intercessione e il nostro affetto. Impegniamoci poi nel digiuno e nell’astinenza in favore della pace nel mondo, ricordando in particolare la delicatissima situazione ucraina.
La Sacrosanctum Concilium (SC) al n. 109 così si esprime in merito alla Quaresima: “mediante il ricordo o la preparazione al battesimo e mediante la penitenza, dispone i fedeli alla celebrazione del mistero pasquale con l’ascolto più frequente della Parola di Dio e la preghiera più intensa”. È veramente di grande aiuto questo passaggio in cui ci viene ricordato che non solo la Quaresima è il tempo in cui i catecumeni vivono gli ultimi riti prima di ricevere il Battesimo, ma tutti noi veniamo aiutati a ricordare e ravvivare la grazia battesimale che ci ha sollevati da un destino di oscurità promettendoci in Cristo la vittoria sulla morte e sul male. Ed è proprio a partire da questo invito che vorrei riprendere un bellissimo passaggio della Prima Lettera di Pietro in cui ci viene annunciato:
“Dopo aver purificato le vostre anime con l’obbedienza alla verità per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna. Perché
ogni carne è come l’erba
e tutta la sua gloria come un fiore di campo.
L’erba inaridisce, i fiori cadono,
ma la parola del Signore rimane in eterno (Is 40,6-8).
E questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato” (1Pt 1,22-25).
Ecco il primo dono da portare nella nostra “bisaccia di pellegrini” in questi quaranta giorni di cammino: la Parola di Dio, essa ha il potere di ri-generare cioè di immettere vita nuova in noi laddove si erano accumulate la decadenza e l’atrofia, la piaga e la malattia, la desolazione e il pessimismo. Lo farà se noi le daremo importanza attraverso il tempo che decideremo di dedicare ad essa. Illuminerà il nostro intelletto donandoci i pensieri del Signore (che, come ricorderemo nella Veglia pasquale (cfr. Is 55), non sono i nostri pensieri); potrà ispirare la nostra volontà magari aiutandoci a desiderare il perdono, la riconciliazione, la condivisione dei beni, una maggiore comunione con Dio e con i fratelli, l’abbandono di vizi, abitudini o relazioni che ci stanno portando soltanto del male; potrà consolare i nostri affetti facendoci sentire amati in modo unico da Dio o anche ispirandoci nuove vie di conversione. Cominciamo da qui, prendiamoci del tempo per “stare con la Parola di Dio”, iniziamo il cammino quaresimale dicendo a noi stessi “non posso stare senza…”
Papa Francesco, nel suo messaggio per la Quaresima 2025 ci invita inoltre a camminare insieme in questo pellegrinaggio quaresimale, rinnovando la dimensione comunitaria del cammino, ricordandoci che non possiamo viverlo da soli. In particolare ci invita ad immaginare questo percorso con gli occhi e il cuore del forestiero, del migrante, che possono diventare – proprio per il loro attuale status – “maestri di chi si fa pellegrino”. Chi come noi vuole entrare nel “deserto quaresimale”, lascia dietro di sé tanti appigli, tante comodità, tanti legami che magari sono diventati catene, e porta con sé l’essenziale, altrimenti il cammino sarà troppo faticoso. Così noi vogliamo veramente iniziare questa Quaresima da uomini e donne leggeri e liberi, e vogliamo chiedere al Signore di esserlo sempre di più, di ri-generarci appunto come vorrà. Approfittiamo allora anche dell’invito che sempre il Papa ci propone nel vivere questa Quaresima lasciandoci ispirare dal clima e dal messaggio che ogni Giubileo porta con sé: ricordiamoci che ciò che siamo e abbiamo è un dono di Dio, disponiamoci a condividerlo (cfr. Lv 25); ricordiamoci che Cristo è venuto a proclamare l’anno di misericordia del Signore, a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, a rimettere in libertà gli oppressi (cfr. Lc 4). I volontari della nostra Caritas diocesana mi riferiscono di un crescente numero di persone che sta rinunciando alle cure necessarie non per la lunga attesa dell’appuntamento con gli specialisti, ma perchè non può permetterselo; mi dicono che stanno aumentando le malattie mentali nella nostra popolazione e non c’è nessuno che possa far visita o accompagnare chi vive questo disagio a domicilio; aggiungono che tanti sono i giovani con il medesimo disagio. Dal canto loro i referenti istituzionali mi riferiscono di un’emergenza abitativa per cui tanti non hanno più il denaro per pagare l’affitto rischiando così di essere sfrattati. Chiedo allora ad ogni Vicaria di riunirsi formando un’iniziale e sperimentale consulta della carità (composta dai parroci e da due laici per ogni parrocchia, che incontrerei in un unico appuntamento la sera del 13 marzo alle 20.30 presso l’Oratorio san Giuseppe per un breve ed iniziale momento formativo sul discernimento comunitario), essa potrà così leggere il proprio contesto vitale cercando di capire dove proporre quella stessa esperienza di liberazione e di promozione umana che Gesù si attesta nel famoso e citato annuncio alla sinagoga di Nazareth. Si continuino in questa medesima direzione i percorsi di catechesi, predicazione e conversione già avviati in ogni Vicaria; io stesso proporrò in Cattedrale, nella S. Messa della domenica sera alle 18, delle meditazioni su temi quaresimali quali: l’ascesi cristiana (9 marzo), la preghiera (16 marzo), la fecondità spirituale della croce (23 marzo), il sacramento della penitenza (6 aprile).
Disponiamoci allora, attraverso la grazia di questo tempo santo, ad accogliere insieme e con fiducia questo invito che il Signore ancora una volta ci rivolge: è per noi, è adesso!
Buona Quaresima
Il Vescovo Daniele
Redazione Web
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PAROLA DI DIO – “Il Signore ascoltò la nostra voce”

 
Dt 26, 4-10
Dal libro del Deuteronomio.
Mosè parlò al popolo e disse:
«Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio, e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Aramèo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio».
Sal 90
RIT: Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.
Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».
RIT: Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.
Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.
RIT: Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.
Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.
RIT: Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.
«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso».
RIT: Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.
Rm 10, 8-13
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
Fratelli, che cosa dice [Mosè]? «Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore», cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».
Lc 4, 1-13
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
“Il Signore ascoltò la nostra voce” (prima lettura)
Pochi e semplici versetti eppure la storia del popolo è qui.
Il Dio dei Padri ascolta la voce del popolo, il Signore non abbandona, è un Dio vicino, tenero, sensibile, che ha a cuore il “grido” di ogni uomo.
Un Dio “liberatore”, che accanto alla tenerezza ha braccio teso e mano potente, un Dio che opera “segni e prodigi”.
Un Dio che “guarda” all’uomo nella storia, che ascolta le grida degli oppressi, che salva.
Un Dio che ha “tratto” il popolo da quel paese non suo, un popolo che sa di avere come uno dei “padri” un “arameo errante” (Giacobbe), un popolo che “riceve” una terra, un Dio che “dona” come promesso.
Una fede che è “dialogo” tra Dio e popolo.
Una fede che oltrepassa il tempo e la storia.
Una fede che vede la realizzazione delle promesse del Dio fedele.
E in questo percorso, in questa storia attraverso i secoli “Dio c’è”.
Rassicurante e bella questa “Presenza”, il popolo ebraico lo ha “sperimentato”: Dio è Presente ed opera nella storia.
Non un “dio silenzioso” o “silente”, ma un Dio Presente.
Un Dio che “ascolta” e “vede”.
Ecco il Dio mai nascosto, sempre “vigile”, sempre “in attesa”, sempre paziente  e misericordioso.
Il libro del Deuteronomio ci invita a ripercorrere le vicende dell’esodo, dell’attesa e della promessa, ci invita a “donare” e “ridonare”, “presentare” a Lui ciò che da Lui abbiamo ricevuto.
Una parola che oltrepassa i millenni, che dovrebbe scuotere anche i nostri ricordi e le nostre attese, i nostri dubbi e i nostri scetticismi.
Dio è Presente.
Dio dona.
Dio Salva.
Dio fa “percorrere” il deserto, ma non lascia lì, fa “oltrepassare” all’uomo il deserto, per quella “terra dove scorre latte e miele”.
Non è un semplice “ripercorrere” gli avvenimenti”, è una certezza.
Dal deserto a quella terra…
E san Luca, nel suo Vangelo, ci presenta un “uomo nel deserto”.
Meglio: non un “uomo”, qualsiasi, quell’uomo che appena battezzato nel Giordano era stato chiamato “Figlio prediletto”, un uomo condotto “dallo Spirito” nel deserto.
Nel deserto condotto, dallo Spirito, ma non “abbandonato”.
Catapultato nella “condizione umana” per vivere con i fratelli.
Quaranta giorni… ecco il numero “del deserto”: il numero della traversata e quello della permanenza sul Sinai, quello di quei giorni di diluvio, numero di quegli abitanti a Ninive che attendono il perdono… età in cui Isacco decide di farsi una famiglia, tempo percorso per arrivare all’Oreb e tempo di “esplorazione” di quella terra dove scorre “latte e miele”, tempo di quei “re” di Israele.
Quaranta, lo sappiamo, non è un “numero” ma una lettera (MEM) che nel suo significato ci racconta di un “tempo aperto alla vita”.
Quaranta: tempo di attesa e di prova. Situazione di “provvisorietà”.
Tempo della prova e della preparazione.
Tempo di fede.
Tempo delle decisioni e delle responsabilità.
E quell’uomo, per quaranta giorni nel deserto, non è solo: lo Spirito che  lo ha condotto, lo accompagna alla comprensione della “volontà del Padre”: annunciare con la vita l’Amore di Dio per ogni uomo. “Ebbe fame”: Gesù ha fame.
Un uomo “immerso nella storia”, la sua umanità…
L’umanità nella solitudine e nella prova… nel deserto.
Gesù “immerso” nell’umanità… sabbia, terra, roccia, dirupi, scarsità d’acqua, scarsità di cibo…
In preghiera.
In quel deserto… 40 giorni…
40 giorni di cammino…
Tentazione…
“Ebbe fame”: Gesù ha fame.
E dopo quaranta giorni… ha fame.
Ha fame perché non ha mangiato nulla.
E allora quella “prova”, quella “esperienza che trafigge la vita” e che costringe a scegliere.
L’incontro con il “tentatore”.
Il separatore.
Colui che divide.
Il tentatore non si presenta come un rivale, ma come un “collaboratore”: pronto ad aiutarlo ed a suggerire la “soluzione” giusta.
Abile, astuto, grande conoscitore delle debolezze, dei bisogni e dei desideri dell’uomo…
E sperimenta la “tentazione”: “Se…”.
Una  “tentazione” che ha una “premessa” non trascurabile: “Se sei il Figlio di Dio”.
Riecheggiano qui le parole di un’altra pagina di Vangelo (Luca 23, Matteo 27,39-54) che ci aiutano a comprendere la “tentazione”: il rapporto con Dio.
Pane, ricchezza, potere, prestigio, assolutismo, dominio, onnipotenza … per poter “essere dio” e poter “fare a me meno di Dio”.
Il “divisore” trafigge la vita di quell’uomo nel deserto e lo induce ad “attraversare” l’umanità con le sue scelte.
Il “divisore” sa quale sia la verità e si adopera per “separare” dalla verità, per paventare una verità più semplice, immediata, che abbaglia e soddisfa.
Il “divisore” conosce la Verità e vuole allontanarla dall’uomo.
Il “tentatore” che conosce l’uomo e le sue debolezze, sa perfettamente che cosa “proporre”, ma lo sappiamo… “Dio non abbandona nella tentazione”.
Gesù, che conosce le Scritture, non si lascia trarre in inganno.
La Parola è l’alternativa alle tentazioni.
Gesù riprende i testi del libro delle Scritture ( Dt 8,3; Dt 6,13; Sal 91).
La Parola dà senso “al pane”, me lo fa condividere, mi aiuta a relazionarmi con gi altri, non come “padrone”, ma come “fratello”.
La Parola non mi fa “confezionare” un dio che “soddisfa” i miei bisogni, ma mi parla di un Dio che mi cura, che ha sollecita attenzione per me, non quando io penso o credo sia giusto o necessario per me, ma sempre.
La Parola è la bellezza di scoprire Dio in cui riporre la mia fiducia.
La Parola mi fa abbandonare nelle braccia del suo Amore gratuito, non chiede a Lui di farmi abbracciare da altri in sua sostituzione…
E Gesù da quel deserto esce “consapevole”, in preghiera scopre con umiltà il suo “essere uomo” e il suo “essere Dio”.
Gesù accetta il primato di Dio.
Gesù è “pieno” della Parola e se sei “pieno” di Spirito, non hai spazio per la tentazione.
Eppure, ci dice  l’evangelista Luca, “il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato…”
Il male non scompare, sarà ancora là, vicino a quella croce.
Ma ancora una volta Gesù sceglierà l’uomo, il perdono, la salvezza.
E san Paolo dirà: “Gesù è il Signore!” (seconda lettura).
Vita possibile, salvezza e giustizia per ogni uomo.
Dio lo ha “risuscitato dai morti”.
Da quel deserto al cielo.
Per Amore dell’uomo, di ogni uomo.
Per incontrare Dio non servono grande imprese come raccontavano i popoli antichi (camminare sugli oceani, scalare il cielo…) occorre riconoscere che Gesù è il Signore, come avevano proclamato gli apostoli. Proclamare ed annunciare con la bocca e con il cuore, con la vita: ascolto, annuncio, adesione di fede. Non serve altro.
E la fede non delude.
“Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”.
“Chiunque crede in lui non sarà deluso”.
Anche san Paolo, come Gesù nel deserto, cita i testi dell’ Antico Testamento: Isaia 28,16 (“ Dice il Signore Dio: Ecco io pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede non vacillerà”) e Deuteronomio, in questo caso al capitolo 30 versetto 14 (“questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica”):per rinnovare la riposta del cristiano con la fede.
Bocca e cuore per coltivare e proclamare la fede nella risurrezione di Cristo.
Non una salvezza fatta di precetti e comandi, ma una salvezza che parte dalla Parola.
La salvezza vera, per tutti.
E allora apprestiamoci a vivere questo tempo di Quaresima con la luce della Parola, che deve “abitare” il nostro cuore e essere proclamata con le nostre labbra.
Labbra e cuore perché l’annuncio non deve essere trattenuto, altrimenti diventa “deserto”, deve essere portato e condiviso.
Facciamo risuonare in noi lo Spirito, che “conduce” e non abbandona, che guida il discernimento, che accompagna in questo tempo a perfezionarci ed a vivere nella Pasqua di Cristo.
Perché il nostro “abitare” con Dio (salmo) e il “dimorare” alla sua ombra sia la nostra scelta forte e costante, la nostra preghiera fiduciosa e libera, sull’esempio di Gesù e alla sua adesione alla volontà del Padre.
Una speranza che nasce dalla fiducia e dall’ abbandono  in quella sollecitudine di Dio che saprà accompagnare ogni nostro dubbio e tentazione per liberarci e renderci gloriosi.

SCUOLECITTAMETROTO – Castellamonte – Proseguono i lavori di riqualificazione all’Istituto 25 Aprile-Faccio

Nell’ambito del progetto #ScuoleCittaMetroTO, proseguono gli interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici nel territorio metropolitano.
Giovedì 13 marzo, il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo e la consigliera delegata all’Istruzione Caterina Greco insieme al consigliere metropolitano Pasquale Mazza sindaco di Castellamonte hanno visitato l’Istituto di Istruzione Superiore 25 Aprile-Faccio di Castellamonte, dove sono in corso significativi lavori di riqualificazione.
Durante la visita, hanno incontrato il dirigente scolastico Daniele Vallino e lo staff di dirigenza, con i quali hanno discusso delle esigenze dell’istituto e degli interventi in atto.
L’istituto, che accoglie circa 500 studenti, offre percorsi di studio diversificati, tra cui Architettura e Ambiente, Grafica e Design, con curvature in Design Moda e Design Ceramica.
La sede di Castellamonte è particolarmente rinomata per la sua tradizione nella lavorazione della ceramica, rappresentando un punto di riferimento nel territorio.
I lavori in corso, finanziati con fondi PNRR con un totale di 1.400.000,00 euro, prevedono interventi strutturali significativi, oltre alla sostituzione di 260 metri quadrati di infissi, l’installazione di 960 metri quadrati di controsoffitti antisfondellamento e la sostituzione di circa 180 lampade interne ed esterne.
Un’attenzione particolare è stata dedicata alla sicurezza e all’accessibilità, con il rifacimento di una porzione del tetto in coppi, l’impermeabilizzazione della copertura piana, il miglioramento dei prospetti dell’edificio e la rimozione delle barriere architettoniche.
A questo scopo, è in corso di realizzazione un nuovo accesso per disabili con una rampa dedicata mentre è già attiva l’aula al 1 piano con un pianoforte e l’attrezzatura sanitaria  dedicata ad alunni particolarmente fragili.
Oltre a questi interventi, la Città metropolitana di Torino ha finanziato con 85.000 euro ulteriori lavori per migliorare la funzionalità degli spazi scolastici: in particolare, è stato realizzato il risanamento dell’ex alloggio del custode, destinato a nuovi uffici, mentre nella sede di via Pullino 24 sono stati creati nuovi ambienti didattici attraverso la riconversione di alcuni spazi.
Sono stati inoltre eseguiti interventi di modifica della distribuzione interna per la creazione di nuove aule, sia presso l’istituto di Castellamonte sia nella succursale di via Trabucco 5, dove è stato realizzato un nuovo lotto di laboratori.
“Questa scuola non solo preserva una tradizione artistica importante, ma forma anche studenti che si inseriscono con successo nel mondo del lavoro, contribuendo al tessuto economico e culturale della nostra comunità”, ha dichiarato il vicesindaco Jacopo Suppo, evidenziando il valore formativo dell’istituto.
La consigliera Caterina Greco ha aggiunto: “La presenza di una scuola di ceramica così rinomata nel nostro territorio valorizza le tradizioni locali e offre agli studenti l’opportunità di apprendere un’arte unica”.
La Città metropolitana di Torino conferma così il proprio impegno nel supportare le scuole del territorio, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza e la funzionalità degli edifici scolastici, attraverso una pianificazione attenta e continua, anche grazie al sostegno dei fondi PNRR.
Redazione Web

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STRADECITTAMETROTO – Sparone e Bardonecchia, interruzioni per lavori sulle provinciali 49 e 216

A Sparone, la strada provinciale 49 di Ribordone è chiusa al traffico, salvo i mezzi di soccorso, emergenza e forza pubblica, dal km 1+890 al km 2+400 fino a martedì 6 maggio per lavori condotti dalla società SMAT.
La strada è chiusa nelle fasce orarie 9-13 e 14-18 e nei soli giorni lavorativi; per il resto, sarà regolata da un senso unico alternato.
Si ricorda che la Sp 49 di Ribordone, sempre nel territorio comunale di Sparone, è chiusa fino a lunedì 31 marzo anche dal km 3+700 al km 4+200, con gli stessi orari dell’interruzione alle chilometriche 1+890-2+400.
In questo caso si tratta dei lavori di posa di nuove barriere stradali.
A Bardonecchia, la strada provinciale 216 del Melezet chiuderà al traffico nel tratto compreso tra il km 0+800 e il km 1+250 da lunedì 17 marzo a venerdì 21 marzo.
La deviazione temporanea della circolazione sarà segnalata con cartelloni sul posto.
Redazione Web
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SALASSA, RIVAROSSA, FRONT – Indetta la gara d’appalto per la progettazione della variante alla strada 460

La Città metropolitana di Torino ha bandito la gara d’appalto per la progettazione del lotto 1 della Variante alla Strada 460 del Gran Paradiso, che interessa il territorio dei Comuni di Salassa, Rivarossa e Front.
Il valore economico dell’incarico è di 1.491.806,66 euro.
Le offerte possono essere presentate entro le 9 di venerdì 18 aprile.
L’oggetto della gara è la progettazione tecnica di tutte le opere di ingegneria civile, strutture o parti di strutture in cemento armato (con le relative verifiche strutturali relative), ponteggi, centinature e strutture provvisionali di durata superiore a due anni, strade ed eventuali piste ciclabili.
Tale progettazione è indispensabile per il successivo appalto integrato delle opere.
“Con l’indizione e la gestione della gara d’appalto la Città metropolitana prosegue il suo impegno per un’opera che il territorio canavesano attende da tempo – sottolinea il Vicesindaco metropolitano con delega ai lavori pubblici, Jacopo Suppo -. L’aggiornamento delle ipotesi progettuali elaborate in passato e il passaggio alla redazione dello studio di fattibilità tecnico-economica sono resi possibili da un finanziamento della Regione Piemonte. Il nostro Ente, dopo aver condotto un’ampia consultazione con gli amministratori e gli esponenti del mondo produttivo canavesano, mette a disposizione la propria struttura tecnica per seguire le procedure per l’incarico di progettazione”.
Per svolgere la sua funzione di stazione appaltante la Città metropolitana di Torino utilizza il sistema di intermediazione telematica SINTEL
Tutta la documentazione di gara è disponibile sulla piattaforma Sintel al link
www.sintel.regione.lombardia.it/eprocdata/auctionDetail.xhtml?id=197769969
 
Redazione Web
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