Il Comune si riprende definitivamente il PalaLancia. La corte d’appello di Torino, con sentenza emessa martedì scorso, ha dichiarato inammissibile l’impugnazione, da parte della società Sport nel Canavese, del lodo arbitrale, che è stato integralmente confermato, e che ne esce anzi rafforzato in favore del Comune: con la loro decisione, gli arbitri avevano stabilito la legittimità della procedura con cui il Comune di Chivasso si era “ripreso” il PalaLancia, affidato in concessione alla società guidata dall’imprenditore Piero Gambarino – fra l’altro al centro di guai giudiziari per vicende legate al suo ruolo di braccio destro dell’allora assessore regionale alla Sanità, Caterina Ferrero -, condannando la suddetta società a risarcire i danni all’ente e negandole ogni diritto di vedersi riconosciuto alcunché per la ristrutturazione dell’impianto sportivo.
La sentenza è molto tecnica dal momento che, in piena aderenza all’impostazione data dal difensore del Comune, l’avvocato Andrea Castelnuovo, è tutta incentrata sul rispetto delle norme processuali che presiedono all’impugnazione delle decisioni arbitrali, in particolare quelle in materia di concessioni pubbliche: semplificando, l’appello della società di Gambarino (che nel frattempo è stata dichiarata fallita, proprio perchè non ha pagato al Comune quanto stabilito dagli arbitri) non è stato stilato in accordo con quelle norme, soprattutto con l’articolo 829 che detta le regole e i limiti di un simile giudizio.
Dunque la corte d’appello, dando completamente ragione al Comune, ha demolito punto per punto l’impugnazione della società Sport nel Canavese, che avrebbe voluto ribaltare il lodo ottenendo la restituzione del PalaLancia, e soprattutto il pagamento di un paio di milioni di euro: tutte le sue pretese sono state respinte in maniera netta e molto severa dalla corte, con una decisione che – è scontato dirlo – ha lasciato molto soddisfatto il sindaco Claudio Castello e tutta l’amministrazione comunale.