Che sguardo ha la speranza, con quali occhi guarda il Mondo?

Se vogliamo incontrare lo sguardo della speranza, proviamo a guardare gli occhi di questi due ragazzi, Giada e Fabio, per la prima volta barellieri a Lourdes.

Sono partiti ieri sera da Chivasso con il gruppo Oftal guidato da Gian Luigi Scala e, mentre scriviamo, staranno arrivando alla cittadina ai piedi dei Pirenei dopo 12 ore di viaggio in pullman.

Sono la nostra speranza, sono la speranza del Mondo, il riflesso di quella Speranza che “poi, non delude” (Rm. 5,5).

Proveremo a seguire da questa pagina web i pellegrini di Chivasso che sono insieme a tanti gruppi riuniti nel pellegrinaggio interdiocesano dell’Oftal.

Cercheremo di guardare la Grotta con occhi nuovi, senza dimenticare che, proprio il Lezionario di oggi, sabato, ci offre il Salmo 50, essenziale nella sua esigente rappresentazione della Verità:

”Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocausti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi”.

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Ci prepariamo ad incontrare Maria, ci avviciniamo alla Grotta, dunque, prima di tutto offrendoLe il nostro pentimento, il nostro cuore gravato forse di tanti affanni; Le presentiamo anche i nostri limiti, perché ci aiuti a non restarne prigionieri.

Insomma, Le chiediamo, anche così, forse soprattutto così, la nostra “guarigione”. Aiutaci, Maria, a guarire, anche dal male che è in noi stessi.

Accompagneremo, dunque, gli oltre 40 pellegrini chivassesi: con loro Don Antonio Pacetta, Parroco di San Giuseppe Lavoratore a Chivasso.

Il pellegrino più giovane è un bimbo di un anno, di origini africane, accompagnato dalla mamma e da tre fratellini.

La più anziana è la “decana” Mariuccia Dellarole Squara, che ha compiuto i suoi primi 90 anni, e che abbiamo già incontrato.

Tutti li accompagna la benedizione e la preghiera del Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato.