(alice bretto) – Nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 maggio un piccolo gruppo di pellegrini della diocesi di Ivrea si è unito al pellegrinaggio “La Visita alle Sette Chiese” di Roma, organizzato dai Padri della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri della capitale.
Appena giunti a Roma ci siamo recati nel cuore della città presso la chiesa di San Girolamo della Carità, nel cui complesso edilizio adiacente hanno vissuto e operato due giganti del cristianesimo: San Girolamo, padre e dottore della Chiesa a cui si deve la Vulgata in latino della Bibbia e San Filippo Neri, ricordato come il “santo della gioia”.
Breve, ma intensa, è stata la visita delle stanze in cui San Filippo nel ‘500 visse per più di 30 anni e in cui diede il via a quegli incontri di preghiera, meditazione e dialogo spirituale che diventeranno poi la Congregazione dell’Oratorio. In una cappella interna all’edificio i nostri accompagnatori, Padre Samuele Menini e il novello sacerdote Padre Alessandro Codeluppi della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri di Ivrea, hanno celebrato la Santa Messa in preparazione al pellegrinaggio.
Prima di iniziare il cammino di circa 25 chilometri nella città eterna non poteva mancare una preghiera davanti alle spoglie di San Filippo Neri, conservate nella chiesa di Santa Maria in Vallicella o Chiesa Nuova.
Alle ore 19 ritrovo fuori dalla chiesa per la consegna dell’occorrente: il libretto con le preghiere e i canti e la radiolina per rendere più agevole l’ascolto delle catechesi, visto l’alto numero dei partecipanti, ogni anno crescente: in questa edizione, che precede quella del Grande Giubileo del 2025, eravamo oltre 1200 pellegrini. Ci siamo quindi incamminati avendo ognuno come riferimento un parrocchiano della Vallicella con un cartello recante il nome di uno dei 12 apostoli.
“La Visita alle Sette Chiese” è un itinerario praticato a Roma sin dal Medioevo, rilanciato e formalizzato nel XVI secolo da San Filippo Neri.
Già nota come Via Paradisi, collega la Via Ostiense alla Via Appia, dalla Rupe di San Paolo presso la Basilica Ostiense fino a San Sebastiano. Tradizionalmente il pellegrinaggio si svolge di notte nei giorni che precedono la festa del santo, che ricorre il 26 maggio.
Le basiliche che si incontrano in questo cammino sono sette: numero simbolico che ricorre nelle Sacre Scritture a indicare perfezione e completezza. Si raggiungono quindi le basiliche di San Pietro in Vaticano, San Paolo fuori le mura, San Sebastiano fuori le mura, San Giovanni in Laterano, Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo fuori le mura e Santa Maria Maggiore.
Si toccano anche altri luoghi importanti dell’Urbe: Castel Sant’Angelo, San Bartolomeo all’Isola, Garbatella, Quo Vadis.
Di particolare suggestione è stato il passaggio in assoluto silenzio, caldamente richiesto dagli organizzatori, nel lungo viale che percorre il sito delle Catacombe di San Sebastiano, luogo simbolo della vita di San Filippo, poiché secondo la tradizione nel giorno di Pentecoste del 1544, in preghiera in questo luogo ebbe una forte esperienza mistica: in seguito alla richiesta incessante a Dio di ricevere lo Spirito Santo, pare che vide dall’alto un globo di fuoco che gli entrò nella bocca fino al petto dilatando talmente il cuore da spezzargli due costole, cambiamento anatomico scientificamente attestato dai medici dopo la sua morte e riconfermato in occasione dell’ultima ricognizione canonica delle Sacre Reliquie nel 2022.
La struttura del pellegrinaggio delle sette chiese è antropologica, perché spinge a fare una sorta di radiografia al nostro cuore malato nel riconoscere le nostre mancanze.
Lungo il tragitto si prega, seguendo lo schema delle antiche orazioni composte da San Filippo Neri, per invocare il perdono dei sette peccati capitali e chiedere le sette virtù a essi contrarie. Si meditano, sgranando quattro Rosari, i sette gradi della Passione di nostro Signore, le sette effusioni del sangue di Cristo, le sette parole di Cristo in croce, i sette doni dello Spirito Santo, i sette sacramenti, le sette opere di misericordia.
Sono state proposte anche delle laudi originali dei tempi di San Filippo e dei brani composti adattando frasi del Santo, grazie agli interventi musicali del maestro Ambrogio Sparagna.
Si riflette intimamente ascoltando le catechesi proposte dai Padri della Congregazione che guidano il cammino: in testa il fervente evangelizzatore Padre Maurizio Botta, molto apprezzato dai giovani per le sue catechesi. È una notte di incontro profondo con noi stessi e con Dio.
Si è in mezzo a tanti sconosciuti, ci si imbatte anche in personaggi famosi come la scrittrice e giornalista cattolica Costanza Miriano e ci si rende conto che tutti siamo preziosi agli occhi del Padre, parafrasando il profeta Isaia.
I sacerdoti in pellegrinaggio con noi, che in abito talare seguono lo stile di San Filippo nel rivolgersi alle fonti della Sacra Scrittura e della Tradizione, si sono resi disponibili per il sacramento della Confessione nel momento di sosta alla Garbatella nella parrocchia di San Filippo Neri in Eurosia, durante il quale abbiamo potuto anche condividere con gli altri pellegrini una frugale cena al sacco.
Nel cammino tra le Basiliche di San Lorenzo e di Santa Maria Maggiore abbiamo portato come sentinelle all’aurora la nostra pacifica testimonianza missionaria al mondo, cantando le litanie lauretane e l’antifona mariana del Salve regina attraversando in massa la stazione Termini di Roma intorno alle 6 del mattino.
Dopo circa 11 ore di cammino eccoci giunti alla meta: la Basilica di Santa Maria Maggiore nella quale, dopo una colazione ristoratrice, abbiamo recitato le lodi e ci siamo soffermati davanti al reliquiario contenente, secondo la tradizione, la culla di Gesù Bambino.
Intorno alle 8:30 abbiamo ripreso il treno che ci ha riportati in terra canavesana, colmi dei doni che attraverso questo breve, perché durato poco più di 24 ore dalla partenza al ritorno a casa, ma più che intenso pellegrinaggio lo Spirito Santo ci ha infuso.
A conclusione, due famose citazioni di San Filippo Neri “Paradiso, Paradiso, preferisco il Paradiso” e “Scrupoli e malinconia lontano da casa mia”: siano da guida a non essere troppo ancorati alla terra, ma a pensare di più alle gioie del Cielo.
Sito ufficiale del pellegrinaggio https://settechiese.com/
Prima di lasciarci con una piccola gallery , un avviso importante –
Come fare per restare sempre aggiornati su ogni notizia che pubblica l’edizione web del Risvegliopopolare.it?
Il modo più pratico è quello di iscriversi alla nostra
pagina Facebook – clicca qui –
così che siate subito avvisati delle novità.
Ciascuno di Voi (ogni persona, Parrocchia, gruppo, Ente, Istituto) può inviare corrispondenze, appunti, fotografie, brevi filmati, anche utilizzando la casella mail dedicata all’edizione web
risveglioweb@risvegliopopolare.it
che sarà come sempre scaricata ogni giorno.
Tutti i Vostri contributi saranno subito esaminati.
Chi preferisce potrà utilizzare whatsApp al numero
335 8457447