Nell’ottica della prevenzione e del contrasto dei reati connessi al furto e alla successiva commercializzazione del rame utilizzato in ambito ferroviario, la Polizia Ferroviaria del Compartimento del Piemonte e Valle d’Aosta ha effettuato, nelle date del 24 gennaio e 14 febbraio u.s., una serie di controlli straordinari, che si susseguono a scadenze serrate, denominati “Operazione Oro Rosso”.
Le operazioni, che si svolgono contemporaneamente in tutta la penisola su disposizione del Servizio di Polizia Ferroviaria di Roma, hanno interessato numerose località delle due regioni e si sono protratte per l’intera giornata.
Il 24 gennaio sono state eseguite 18 ispezioni a depositi di rottami, 8 lungo linee ferroviarie e 2 su strada; è stato effettuato un attento esame di tutti i materiali in giacenza, la rispettiva provenienza e tipologia, comprese le modalità di stoccaggio e conservazione, trattandosi nello specifico di rifiuti con un forte impatto ambientale.
Le persone identificate e controllate sono state in tutto 44; di loro è stato appurato a che titolo fossero presenti sui siti di stoccaggio, nel caso non fossero dipendenti, nonché verificata la presenza di idonea autorizzazione a conferire metalli ferrosi.
Importanti i risultati conseguiti nel novarase, dove il lavoro congiunto tra personale Polfer e del locale Corpo della Polizia Provinciale ha permesso di rilevare, presso un deposito sito in quella provincia, la presenza di numerose batterie per autoveicoli non registrate in ingresso, il cui stoccaggio, a differenza di quanto previsto dalla relativa autorizzazione, non era giustificato dalla presenza di veicoli demoliti e conferiti; difatti, nessuna traccia di rottami o carcasse d’auto è stata rilevata nel sito dagli operanti. Il gestore dell’impianto, presente ai controlli, un cittadino italiano di 46 anni, è stato, pertanto, deferito all’ A.G. competente, per attività di deposito di rifiuti pericolosi, nello specifico accumulatori di piombo, senza autorizzazione.
Rilevata nella circostanza anche la presenza di rifiuti, prevalentemente metallici, accatastati alla rinfusa e non in settori distinti per diverse tipologie, come invece richiesto dalla licenza. Numerose altre sono state le irregolarità riscontrate nella compilazione dei formulari di trasporto dei rifiuti, mentre anche i veicoli utilizzati per il trasporto dei materiali di genere hanno evidenziato irregolarità nel cronotachigrafo; per tutte le anomalie sopra riscontrate sono state, pertanto, elevate sanzioni amministrative.
A Torino, la Squadra Informativa Compartimentale ha invece, nel corso dei controlli, denunciato il titolare di una ditta del torinese di stoccaggio rifiuti metallici, poiché svolgeva attività in area non autorizzata.
Altrettanto rilevanti i risultati conseguiti nella seconda giornata dedicata all’“Oro Rosso”, quella del 14 febbraio; 24 i rottamai ispezionati, 6 i controlli su linea, 4 su strada e 68 le persone identificate.
In particolare, la Squadra Informativa Compartimentale ha operato con un sequestro di oltre 2 tonnellate di cavi di rame, sia sguainati che con guaina, presenti in un deposito rottami del torinese; il materiale era privo della prevista documentazione che ne attestasse la provenienza. Nella circostanza, due italiani, un uomo e una donna, rispettivamente di 53 e 34 anni, sono stati indagati per gestione non autorizzata di rifiuti e riciclaggio; proseguono gli accertamenti volti a risalire alla provenienza del metallo rinvenuto.
Anche la Polfer novarese ha confermato i risultati già conseguiti a gennaio, poiché nel corso di un controllo, ha contestato ad un rottamaio del novarese l’inosservanza delle prescrizioni previste dalla licenza, con conseguente denuncia alla A.G.
Il risultato operativo conseguito dal Compartimento Polfer Piemonte nel corso delle due operazioni rientra nella più ampia attività di contrasto allo specifico fenomeno criminoso dei furti di rame che, da anni, vede impegnata in prima linea la Specialità, sia attraverso servizi di iniziativa che mediante controlli straordinari, quali appunto “Oro Rosso”.