(Filippo Ciantia)

Sono nato e vivo in via Matteotti. Il 10 giugno abbiamo ricordato l’anniversario della tragica morte di Giacomo Matteotti, rapito dai fascisti e ucciso per la sua coraggiosa opposizione al regime di Mussolini.

Sono contento e fiero di essere nato e di abitare in via Matteotti. In questa stessa casa nacque mia mamma e anche lo zio Gianfranco, ucciso, partigiano, da italiani, durante la Resistenza che seguì la resa dell’Italia. A Gianfranco è intitolata una via nel vicino paese di Venegono Inferiore.

Si potrebbe scrivere la storia di un paese o di una città attraverso le sue vie e le sue piazze! C’è anche Piazza Matteo Mauceri, mio nonno, patriota e antifascista, anch’egli morto per accidentale fuoco amico, pochi giorni dopo la liberazione.

Vie e piazze che parlano di sofferenze e lotte, come scrisse Pier Giorgio Frassati ricordando il delitto Matteotti: “Cose mostruose, che capitano in Italia. Si vive agitati non sapendo a che cosa si andrà incontro”. Frassati si dimetterà dal circolo della FUCI, colpevole di avere esposto il tricolore per la visita del Duce a Torino. Non si poteva rendere omaggio all’assassino di Matteotti e don Giovanni Minzoni!

Vie e piazze che ci ricordano guerre e lotte, ma che parlano anche di coraggio e speranza. Infatti, continua Frassati, “Solo la fede ci dà la possibilità di vivere”… Aveva scritto in passato, guardando amaramente le rovine e le distruzioni, fisiche e umane della prima guerra mondiale, della necessità di ricostruire con speranza, “affinché possa spuntare un’alba radiosa, in cui tutte le nazioni riconosceranno per loro Re Gesù Cristo”.

In questi tempi così oscuri tra guerre, contese finanziarie ed energetiche, conflitti per il controllo del cibo e delle risorse minerarie, sembra che non vi siano vie di pace e piazze dove trovarsi per festeggiare, a meno di una distrazione colpevole e di una dimenticanza grave. Eppure migliaia di persone hanno vissuto il pellegrinaggio da Macerata alla casa di Maria a Loreto, secondo l’intenzione di Papa Francesco: “Adesso portate la voglia della pace, chiedete alla Madonna la grazia della pace e impariamo a vivere in pace. Chiedete, per il dramma della guerra, che questa guerra finisca, che il popolo ucraino non soffra più, che abbastanza sta soffrendo: chiedete la pace, la pace!”.

C’è una via e anche una dimora per la pace.