Nella mattinata di venerdì scorso, ai sensi dell’ordinanza del commissario prefettizio del Comune di Pont Canavese Paolo Cosseddu, è stata finalmente riaperta al transito la provinciale per Sparone in località Roggie, chiusa dallo scorso 6 dicembre dopo la caduta di giganteschi massi dall’incombente collina su cui sorge la Torre Tellaria.
Finisce così, dopo 115 giorni, il “gioco dell’oca” cui erano obbligati gli automobilisti diretti o provenienti dalla valle dell’Orco, che per raggiungere il centro di Pont si vedevano costretti a scendere fino alla rotonda stradale di Voira e poi risalire l’intera via Roma, allungando il tragitto “normale” di almeno un paio di chilometri (e la stessa cosa valeva naturalmente per l’eventuale rientro verso la valle Orco).
La settimana precedente la riapertura erano state posate sulla parete rocciosa a valle del “Castlàs” le reti a protezione della chiesa e della strada in località Roggie, nel primo tratto comunale e poi provinciale, a conclusione della prima tranche di lavori urgenti di messa in sicurezza del versante roccioso dopo la frana che quattro mesi fa aveva danneggiato seriamente anche la sottostante chiesetta.
Concluso l’intervento, sono partite le procedure per poter garantire la riapertura in sicurezza della strada per la valle Orco.
In una relazione tecnica datata 29 marzo il geologo incaricato Daniele Chiuminatto ha comunicato che “sulla base dei lavori sinora realizzati (fase A e fase B) si possono considerare risolte le criticità connesse con il fenomeno di crollo avvenuto il 6/12/2022 e che tali interventi contribuiscano radicalmente alla messa in sicurezza di questa porzione di versante”.
Tutto a posto, dunque? Non proprio.
In riferimento ai contenuti della precedente relazione tecnica (datata 17 gennaio e redatta dallo stesso geologo), si sottolinea infatti che “per la totale mitigazione del rischio connesso a possibili fenomeni di crollo dalla porzione di versante in oggetto, sia raccomandabile anche la realizzazione degli interventi previsti nell’ambito della fase C, cui si darà corso a breve”.
Il complesso intervento sul movimento franoso dalla collina della Torre Tellaria è stato infatti diviso in tre parti: le prime due, già realizzate, riguardavano i lavori di somma urgenza (fase A e B) realizzati dalla ditta Alpi Vert, del costo di circa 88 mila euro, mentre gli ulteriori lavori necessari per la definitiva stabilizzazione del versante comporteranno un’ulteriore spesa complessiva prevista in oltre 100 mila euro.
“La riapertura della strada alle Roggie è un risultato importante dovuto all’ottima collaborazione con i funzionari del pronto intervento regionale che, insieme al consigliere regionale Mauro Fava, mi hanno sempre supportato al fine di ottenere il finanziamento necessario a mettere in sicurezza la viabilità stradale a valle della frana – afferma soddisfatto Giovanni Costanzo, già assessore alla viabilità del Comune di Pont Canavese fino alle dimissioni dello scorso 25 febbraio –. Anche dopo la fine del mio mandato ho continuato a seguire il problema della riapertura della strada alle Roggie incontrando anche i commercianti pontesi, e un ringraziamento voglio anche farlo al geologo Daniele Chiuminatto e al commissario prefettizio di Pont per l’ottimo lavoro svolto”.
Restano invece interdetti all’accesso, e probabilmente lo resteranno ancora per molto, sia la chiesetta delle Roggie, seriamente danneggiata dai massi caduti dalla rupe, che il piazzale antistante l’edificio religioso.
Redazione Web