“Rivendichiamo il diritto alla preghiera in Chiesa, pur rinunciando alla Messa” con questa affermazione il Popolo della Famiglia di Torino reagisce negativamente alle nuove disposizioni diramate dal ministero dell’Interno sulla frequentazione delle chiese: “Leggiamo con grave preoccupazione la nota di risposta del ministero dell’Interno ai quesiti proposti dalla CEI in merito alla frequentazione delle chiese in questo difficile momento – dice il pdf piemonte – il capo del dipartimento per le libertà civili, Michele di Bari, comunica a mons. Ivan Maffeis che l’accesso alla chiesa può avvenire solo ‘in occasione di spostamenti determinati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità’ e a patto che ‘la chiesa sia situata lungo il percorso’. Non sono disposizioni accettabili”.
Il presidente nazionale del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi, ha dichiarato che “posso andare liberamente dal tabaccaio a 400 metri da casa mia, ma non a dire una preghiera nella chiesa a 300 metri. Questa disposizione è inaccettabile e annuncio fin d’ora disobbedienza civile perché la libertà religiosa è diritto insopprimibile. Rinuncio alla Messa per ordine delle autorità, non al per me essenziale rapporto con Cristo nel tabernacolo”.