(Fabrizio Dassano)
Carnevale. Siamo nel cuore del Carnevale… o, meglio, nel cuore del ricordo del Carnevale. Vivremo di ricordi fino alla sconfitta della pandemia? Andremo alla ricerca del tempo perduto? Andremo a sbattere contro il palo della luce mentre camminando cerchiamo di capire cosa succederà il prossimo San Valentino? Non so immaginare cosa succederà, come riprenderà la vita sociale e come sarà il prossimo Carnevale d’Ivrea. Ma a parte la massima festa eporediese sono proprio curioso di vedere come sarà il futuro cambiamento.
Il mio ex vicino di casa è tornato nell’appartamento per qualche ora. Ha tradito la propria misteriosa presenza perché verso le 20 di ieri sera la luce filtrava dalle tapparelle. Poi nel cuore della notte è uscito tutto intabarrato sul balcone, per rientrare poco dopo come se nulla fosse. Armeggiava con delle tavole di legno lunghe circa due metri. Cosa starà architettando? Il mattino dopo l’ho visto ripartire con la sua auto: sulla bagagliera aveva legato una grossa cassa. Cosa ci sarà stato nella cassa?
Ho subito guardato se erano state registrate delle scomparse di persone dalle nostre parti, ma nessun appello o notizia ho trovato sui giornali. Sono poi sceso nell’androne e ho così scoperto che nella buca delle lettere, probabilmente nottetempo, egli aveva depositato una nuova missiva che al solito fedelmente vi riporto qui di seguito.
“Ho visto che mi spiavi, sai: sarebbe meglio ti comprassi un puzzle da 5000 pezzi, così impiegheresti meglio il tuo tempo! Ho messo a posto un relitto di barca per salpare via dal Canavese. Non ne posso più di questo confinamento, la barca è quasi pronta e nella cassa ho messo tutti gli oggetti dell’appartamento che potranno tornarmi utili. Ovviamente non gli elettrodomestici perché funzionano a 220 volt. Solo oggetti utilizzabili manualmente: grattugia, posate, cibo in scatola, sbattiuova a manovella, mestolo, pentole e due piatti (uno per me e uno per il cane), caffettiera, fornello gas, coperte, vestiti comodi, una cerata per il mal tempo, un cappello da capitano del mare e una feluca da grande ammiraglio per il cane Penny…; e, ancora, candele, fiammiferi, corde varie, un diario di bordo e una bussola trovata nell’uovo di Pasqua del 1979.
Volevo darti questa notizia perché la voglia di viaggiare è tantissima e la mia rotta mi porterà verso est. La cassa di legno che hai guardato con tanta curiosità è il mio nuovo modello di pollaio nautico, così mi porterò anche le galline a bordo. Alzando il coperchio le galline avranno un bel solarium, mentre chiudendo il coperchio avranno un tetto se pioverà. Attraverso un foro posso recuperare direttamente le uova dal nido. Devo solo cucire ancora la bandiera e poi sono a posto. Ho anche una campana da nebbia (si sa mai, visti i tempi). Il motore è a posto e ho fatto il pieno al serbatoio.
Ho anche una scialuppetta alla traina in caso di naufragio e ho una stufetta per riscaldarmi in cabina. Non devo certo ricordarti che l’acqua è abbastanza umida.
Quindi mentre tu sarai tristemente relegato nel tuo appartamento a spiare il nulla che ti circonda, impazzendo per cercare di finire il puzzle, io sfiderò i flutti per portarmi ancora più lontano da te, volgendo la prua verso nuovi orizzonti, verso il vero cambiamento. Per allietare la navigazione mi sono comprato qualche libro, tra cui i 3 volumi di Louis Deperthes ‘Storie di naufragi ovvero raccolta delle più interessanti relazioni di naufragi, svernamenti dal XV al XVIII secolo’, oltre a “Moby Dick” di Hermann Melville e naturalmente ‘Il naufragio della Costa Concordia’ di Francesca Anna Maria Caruso.
Comunque per non lasciarti nella vaghezza, ti informo che salperò quanto prima, non senza lasciarti delle lettere. La barca è occultata nella vegetazione del Fosso di Scolo, poi all’alba mollerò gli ormeggi e arditamente sposterò la prua in direzione di Punta Cuneo e lascerò la provincia di Torino e sarò finalmente in provincia di Biella! Navigherò ancora verso est e userò come riferimento Cascina Ghigliotta verso le acque fonde del Lago di Viverone”.