L’Osservatorio Migranti (per contatti: osservatoriomigranti@gmail.com) e “Non in mio nome” hanno deciso di anticipare a lunedì 1° ottobre la manifestazione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione: questo per poter avere la presenza e la testimonianza di due operatrici di Medici senza Frontiere che hanno partecipato a operazioni di salvataggio.
Per fare memoria e testimonianza, ci si ritroverà alle 16,30 in piazza di Città per dar vita a un corteo silenzioso; alle 17,30, all’oratorio San Giuseppe, si potranno ascoltare le testimonianze di viaggio di alcuni richiedenti asilo ospiti in città e delle sopra citate operatrici umanitarie di Medici senza Frontiere.
Ci viene ricordato dai promotori della manifestazione che la legge n. 45 del 2016 riconosce il giorno 3 ottobre quale “Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, al fine di conservare e di rinnovare la memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria”.
La data è stata scelta perché in quel giorno del 2013 un’imbarcazione carica di migranti, in maggioranza eritrei, affondò a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa: il naufragio più grave accertato in termini di perdite di vite umane, 368 morti accertati, altri 20 presunti, 155 superstiti di cui 41 bambini.
La legge (all’articolo 2) prevede che “in occasione della Giornata siano organizzati in tutto il territorio nazionale cerimonie, iniziative e incontri al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica alla solidarietà civile nei confronti dei migranti, al rispetto della dignità umana e del valore della vita di ciascun individuo, all’integrazione e all’accoglienza. In occasione della Giornata nazionale le istituzioni della Repubblica, nell’ambito delle rispettive competenze, promuovono apposite iniziative, nelle scuole di ogni ordine e grado, anche in coordinamento con le associazioni e con gli organismi operanti nel settore, al fine di sensibilizzare e di formare i giovani sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza”.
“In applicazione della legge della Repubblica – concludono gli organizzatori -, e per rispetto di quello che la nostra coscienza e cultura ci impongono, anche quest’anno, come in quelli passati, abbiamo organizzato una iniziativa per ricordare, testimoniare e anche chiedere politiche diverse, che consentano migrazioni per canali protetti e liberi dai trafficanti”.