La Giunta regionale ha approvato, su proposta degli assessori alla Sanità Luigi Icardi e alla Montagna Fabio Carosso , le nuove linee guida per la riapertura in sicurezza dei rifugi alpini ed escursionistici , che superano quelle nazionali in virtù delle specifiche esigenze di un territorio di media e alta montagna come il Piemonte.
In Piemonte , lungo i suoi oltre 1.000 chilometri di Alpi e 15.000 chilometri di sentieri , sono presenti più di 200 rifugi escursionistici e alpini che garantiscono 6.000 posti letto e centinaia di posti di lavoro , ma soprattutto rendono vive e praticabili le nostre montagne.
La riapertura dei rifugi era consentita a partire dal 1 giugno. Tra gli aspetti più critici che le nuove linee guida regionali superano, rispetto alle disposizioni nazionali, c’è l’ eliminazione dell’obbligo di uso del sacco a pelo (carico aggiuntivo di difficile gestione per chi affronta lunghe traversate o escursioni ad alta quota).
Il gestore dovrà garantire set monouso per lenzuola e coprifedera o biancheria lavabile a 90°C , e la sanificazione di coperte, piumini e ciabatte . Solo nel caso in cui ciò non sia possibile, sarà richiesto l’uso del sacco a pelo e di federa e ciabatte personali da specificare preventivamente al momento della prenotazione.
Tenendo conto delle caratteristiche strutturali dei rifugi d’alta quota è stato, inoltre, ridotto a un metro il distanziamento per i pernottamenti .
Per sostenere la riapertura dei rifugi e l’adeguamento alle misure di sicurezza anti Covid-19, la Regione ha destinato un contributo a fondo perduto di 2 mila euro per ogni struttura nell’ambito del piano “Riparti Piemonte” .
Le nuove Linee guida regionali rappresentano un supporto in più e sono frutto di un importante confronto con chi rappresenta il mondo dei rifugi.