Una bella serata, ben divisa tra un doveroso esercizio di memoria e la travolgente euforia musicale del quintetto Brassvolè (guidato dal rivarolese Andrea Scavini), ha aperto sabato scorso i festeggiamenti per il quarantennale della Biblioteca civica “Domenico Besso Marcheis”.
L’appuntamento era in programma nella Sala Lux di via Trieste, e non a caso, dal momento che nella medesima circostanza il locale al piano terreno dell’Oratorio San Giacomo è stato intitolato a Giuseppe Bertinetti, storico proiezionista e animatore del cinema parrocchiale.
Salutando il folto pubblico presente, il sindaco Alberto Rostagno ha voluto sottolineare l’importanza della duplice commemorazione: “Ci è sembrato giusto ricordare i quattro decenni trascorsi da quando la biblioteca civica ha preso possesso della sua attuale sede in via Palma di Cesnola, diventando il vero motore e il principale punto di riferimento della vita culturale cittadina. E poiché avevamo bisogno di questa sala per ospitare i tanti amici intervenuti, ci è sembrato giusto cogliere l’opportunità di dare seguito a una idea lanciata dal consigliere delegato alla memoria Guido Novaria di rendere un doveroso tributo a Beppe Bertinetti, che in veste di proiezionista la curò quando era il cinema parrocchiale frequentato da generazioni di rivarolesi e fu poi il traghettatore del suo nuovo utilizzo come sala per conferenze, convegni e spettacoli”.
Una trasformazione che, lo ricordiamo, fu frutto di un accordo tra l’Amministrazione comunale (che finanziò in buona parte i lavori) e la parrocchia di San Giacomo (che tuttora detiene la proprietà del bene).
L’intervento dell’assessore alla cultura Costanza Conta Canova ha sottolineato la comune radice etimologica di cultura come “cibo per l’anima”, evidenziando che “non ci sarebbe frutto senza buoni agricoltori” per lodare l’operato delle tante figure che in questi anni si sono occupati della Biblioteca, con una menzione particolare per Riccardo Cerrano, Mariagrazia Spadella e Mauro Corneglio.
Lo storico locale Riccardo Poletto ha invece rievocato la storia dell’edificio di via Palma di Cesnola nato nel ‘700 come teatro, sopravvissuto all’epoca napoleonica, trasformato in sala per il cinema muto nel primo Novecento e addirittura in palestra pugilistica nel dopoguerra, prima di cadere in uno stato di abbandono.
Negli anni ’70, mentre molti volevano raderlo al suolo per farvi un parcheggio, fu la determinazione dell’assessore alla cultura Domenico Besso Marcheis a riuscire a fare elaborare all’architetto Franco Paglia un progetto di recupero poi magistralmente realizzato dall’impresa Zagato: così, nel 1982 avvenne il trasferimento della Biblioteca, il cui patrimonio è salito in questi anni da 6 mila a 60 mila volumi.
Qualche parola Poletto l’ha spesa anche per la Sala Lux, nata da una intuizione dell’arciprete don Capirone che acquistò la fatiscente cascina Vallero per realizzarvi l’Oratorio di San Giacomo, negli stessi anni (quelli dei difficili rapporti tra la Chiesa e il Fascismo, che aveva bandito l’Azione Cattolica) in cui il prevosto don Stragiotti faceva lo stesso con l’Oratorio San Michele in via Fiume: “L’inaugurazione avvenne nel 1936, lo stesso anno in cui nacque Beppe Bertinetti: una coincidenza che rende ancor più bella e simbolica la scelta di intitolare a lui questa sala”. Oggi, venerdì 2 dicembre, alle 20.45 è in programma l’inaugurazione della targa “Sala Lux – Beppe Bertinetti (1936/2020)”; a seguire, lo spettacolo teatrale “Voci di donna” continuerà i festeggiamenti per il compleanno della Biblioteca civica.
m.v.
Redazione Web