Tra le tante, scegliamo quella intuita da Søren Kierkegaard.
Non è facile rappresentare in modo conciso il terzo dei vizi capitali, ma il filosofo di “Aut aut” ci prova con qualche esito persuasivo: l’invidia è ammirazione segreta.
E subito una domanda: perché mai dovremmo tenere segreta, invece che dichiararla, tanta ammirazione per i ragazzi di Rivarolo che hanno iniziato il nuovo anno di impegni con un ritiro spirituale che ha avuto per filo conduttore la parabola nota, raccontata nel Vangelo di San Matteo (Cap.25, 1-13), quella che ci presenta le vergini sagge, quelle stolte, l’olio per la lampada, la luce necessaria per accogliere, “andare incontro” allo Sposo.
Un caleidoscopio affascinante di simboli densi di significato: perché l’olio?
Cosa rappresenta?
Il fatto che in tutta la Parola di Dio ricorra più di 200 volte il riferimento al prodotto delle olive e dell’ulivo, segnala un’insistenza certo pedagogica.
Cos’è l’olio per me, oggi?
Come mi preparo per andare incontro allo Sposo?
Accetto la fatica di vegliare, vigilare, ragionare con la mia testa, oppure mi addormento al canto delle mille sirene del mondo?
Per seguire le mode? Per omologarmi? Per adorare anch’io (del resto, lo fanno tutti) la statua d’oro di Nabucodonosor, con la quale furono alla prese, prima di noi, Daniele ed i suoi compagni?
Se l’invidia è un vizio capitale e non va bene, può essere, invece, più costruttivo e utile chiedere a Don Antonio Luca Parisi, motore di tutte le iniziative di pastorale giovanile, di invitarci, la prossima volta.
Non che si abbiano ancora velleità giovanili: è che è sempre una grande consolazione vedere ragazzi che pensano, che riflettono, che non si rassegnano alla seduzione della banalità.
Promettiamo, poi, ampi resoconti, che mettano nella dovuta luce tanto impegno.
Certo, ci vogliono Pastori che li aiutino, i ragazzi.
E questi due giorni, trascorsi da poco, che preparano il nuovo anno di pastorale giovanile (qui la locandina) hanno avuto proprio questo significato.
E’ stato anche un momento di… brainstorming: il prossimo anno formativo di pastorale giovanile vedrà all’opera tre gruppi, suddivisi per età, ed anche in questo si vede che alla formazione è data la giusta importanza, con il peso appropriato anche alla riflessione su metodi ed obbiettivi.
Ma tutto, come nelle migliori occasioni, in un ambiente lieto, che collochi la riflessione e l’impegno in una dimensione globale di incontro, condivisione, amicizia, vita in comune e, perché no?! anche svago e divertimento.
Non lo inventiamo noi: fu San Domenico Savio che, illustrando l’esperienza del Valdocco, informò: qui da noi, la santità consiste nello stare molto allegri (e nell’adempimento dei nostri doveri: la chiosa non va tralasciata).
Bando, quindi, alle ambientazioni grigie e meste.
A proposito di ambientazione, la “location” scelta per l’incontro, l’Oratorio di Agliè, che ha permesso di entrare in contatto con una natura anch’essa mirabile, come quella che si incontra nella passeggiata fino al Santuario della Rotonda.
Il ritiro spirituale è stata anche l’occasione per salutare un’affezionata assistente dei gruppi giovanili, Suor Pietra Mastriani, delle Suore dell’Immacolata di Rivarolo, che nelle prossime ore partirà per la sua nuova destinazione pastorale, a Barletta.
Anche lei si porterà nel cuore questa esperienza.