La Chiesa non perde l’attitudine e l’abitudine a pensare, pensarsi e prepararsi per meglio corrispondere alle sempre nuove urgenze pastorali.
E quella di Rivarolo Canavese, non soltanto non fa eccezione, ma di queste riflessioni ed approfondimenti fa un momento centrale del proprio cammino, tanto dei laici, quanto dei Pastori.
Così, sabato scorso, 13 gennaio, il Consiglio Pastorale interparrocchiale, con il Parroco Don Raffaele Roffino ed il Vice Parroco, Don Antonio Luca Parisi (per l’occasione il gradito “ritorno” di Don Davide Kamal già Vice Parroco, ora Vicario parrocchiale a Borgofranco) si è riunito per una giornata di ritiro.
L’incontro si è svolto nella splendida sede di Andrate, presso la Casa di spiritualità “Antonia Maria Verna”, dove è convenuta una trentina di Collaboratori e Operatori parrocchiali.
Una giornata iniziatasi ascoltando la catechesi introduttiva di Don Stefano Revello, Arciprete di Rivalta, che ha ripercorso il tema delle Virtù Cardinali: sapienza, giustizia, fortezza e temperanza.
Sono le virtù “umane”, quelle cioè che il Catechismo della Chiesa Cattolica (1834) definisce “disposizioni stabili dell’intelligenza e della volontà, che regolano i nostri atti, ordinano le nostre passioni e indirizzano la nostra condotta in conformità alla ragione e alla fede”.
Proprio perché virtù umane, il relatore ha preso le mosse dalla lezione di San Tommaso d’Aquino “la Grazia perfeziona la natura”, per individuare itinerari e percorsi idonei a realizzare il perfezionamento possibile, nel cammino di crescita individuale e comunitaria.
Molto persuasiva la metafora che propone la persona nella propria vita reale, con meriti e limiti, talenti e zavorre, come un terreno boschivo, che occorre curare affinchè non sia “soffocato” dai residui del sottobosco (i condizionamenti della vita) così che, in ambiente sempre “aerobico”, la vita, non meno che la fede stessa, si possano sviluppare in tutta la loro iridescenza di valori proprio “in conformità alla ragione e alla fede”.
Quindi una attenzione alla “materia” come “luogo” in cui è possibile l’azione dello Spirito.
Non fa quindi meraviglia se – è l’attenzione del relatore – si pone al centro lo “sguardo” di Cristo sull’uomo.
Così come fanno i Missionari che, allorquando entrano in contatto con popoli da evangelizzare, subito si attivano per migliorarne le condizioni di vita, umane. Non sono per motivi – per dir così – “filantropici”, ma soprattutto perché l’umanità negata, violata, disconosciuta fatica di più ad aprirsi all’azione della Grazia, che pure è preparata per tutti.
Davvero un bel momento di condivisione e crescita comunitaria.
La catechesi ha poi lasciato il posto alla meditazione individuale, alle confessioni, a momenti di preghiera e, dopo il pranzo, c’è stato anche tempo per una breve passeggiata nello splendido scenario naturale di Andrate.
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Ora ecco la gallery del 13 gennaio ad Andrate
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