Ripartire, con buoni propositi, saldi fondamenti, non meno che con un’organizzazione accurata: un’accuratezza che ha tanti significati.
Significa prima di tutto adesione ad una missione: il bene dev’essere fatto bene.
Significa, inoltre, rispetto per l’altro: l’efficacia di un’azione pastorale si propizia anche dimostrando ai ragazzi che a loro si dedicano tempo, energie, impegno intelligente.
Ma, soprattutto, la cura posta nell’azione pastorale è segno di una scelta autentica e coerente per un compito unico e fondamentale, il compito di annunciare il Vangelo.
Sotto la guida del Vice Parroco Don Antonio Luca Parisi, ieri, sabato, si sono ritrovati i ragazzi, con i Catechisti, per riprendere il cammino di formazione e di esperienza di fede e vita comunitaria.
Oltre 150 giovani in Oratorio San Michele di Via Fiume, 15, ma si sono aggregati anche tanti adulti, che amano con-vivere in questa bella realtà parrocchiale, dove si attribuisce giustamente tanta importanza alla dimensione educativa, all’attenzione ai giovani ed al loro futuro, all’itinerario che li porterà ad essere, secondo l’insegnamento di San Giovanni Bosco, “buoni cristiani ed onesti cittadini”.
I Catechisti si sono impegnati già al mattino, ritrovandosi per preparare i dolci e la merenda, che sarebbe poi stata consumata nel corso del pomeriggio.
Come sempre, gli insegnamenti sono stati veicolati da “vettori” adatti ed apprezzati dai ragazzi: gioco a squadre, in una dimensione ludica attentamente concepita perché la conoscenza non sia qualcosa di astratto e lontano, ma acquisita nel corso di esperienze concrete, vissute con impegno, ma anche con gioia.
Questa volta il gioco è parso – per dir così – particolarmente attuale, se si pensa che ha avuto per protagoniste le Regioni d’Italia, viste evidentemente come parte di un tutto, che nelle differenze trova elementi di arricchimento collettivo.
E così il pomeriggio è trascorso a prendere contatto con gli aspetti più interessanti di ogni territorio: dalla musica alla gastronomia, all’arte ed allo sport.
Circostanze che hanno suscitato un grande interesse anche da parte di tanti adulti.
Momento centrale della giornata la partecipazione alla Santa Messa alle 18, che ha offerto Letture di grande valenza pastorale.
A partire dal brano del Vangelo di San Marco (10, 17-30) che ci presenta la figura di “un tale”, che corre incontro a Gesù per porgli una domanda rivelatrice di una contraddizione: la contraddizione tra un desiderio onesto, ed una prassi certo non adeguata a quel proposito in sé virtuoso.
Sappiamo come vanno le cose.
Quel “tale” (San Matteo, raccontando lo stesso episodio, informa che fosse un giovane) si butta in ginocchio ai piedi del Maestro e lo supplica di indicargli una soluzione.
“Cosa devo fare” per raggiungere lo scopo “per avere la vita eterna?”.
L’analisi dei verbi indica un errore di fondo.
Ancorchè dissimulato da gesti di apparente abbandono alla volontà del Padre, si tratta di un approccio teso ad un rapporto contrattualistico.
Cosa devo fare? (prestazione) per avere la vita eterna (corrispettivo).
Categorie umane idonee a rivelare che il cuore di quel “tale” (come potremmo rischiare di essere noi, ogni giorno) sia ancora tutto rivolto al primato del Mondo: un primato che poi sfocia nell’attaccamento ai beni materiali, ma che prima assume una logica autoreferenziale, non è aperto all’azione dello Spirito che ci permette di capire come la fede, la salvezza, siano prima di tutto un dono.
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Una chiesa veramente gremita ha, dunque, ascoltato parole importanti, che non soltanto invitano a “decidere per Dio”, ma soprattutto ci spiegano perché.
Venerdì prossimo, 18 ottobre, alle 20,45 in Oratorio San Michele, l’appuntamento per le iscrizioni, dei genitori dei ragazzi che iniziano quest’anno il percorso catechistico di preparazione ai Sacramenti.
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