Era davvero gremita la Sala “LuxBeppe Bertinetti” lo scorso mercoledì 21 marzo: tantissimi gli intervenuti per festeggiare il “compleanno di Rivarolo”, la manifestazione ideata dal consigliere delegato al Progetto Memoria Guido Novaria che punta a diventare un appuntamento annuale nella ricorrenza esatta della concessione del titolo di Città da parte del Re Vittorio Emanuele (21 marzo 1863).

Gran parte dei presenti voleva in realtà rendere il giusto omaggio a tre stimati e apprezzati concittadini: Rosanna Farina, Renato Rossi Sebastiano e Carlo Lege: i primi ad essere insigniti del neonato “Sigillo di Rivarolo”, onorificenza che d’ora in poi sarà anch’essa attribuita ogni anno.

Quasi commosso il saluto iniziale del sindaco Alberto Rostagno, che ha annoverato l’evento tra i momenti più alti vissuti nella storia della città, dopo quelli meno felici dei tempi recenti (“dal commissariamento alla pandemia”).

Lo storico Riccardo Poletto ha quindi brillantemente tracciato un quadro della Rivarolo di 160 anni fa, al solito documentandolo con numeri, nomi e aneddoti.

Quindi il momento della premiazione: Rosanna Farina, vera anima e instancabile motore della Caritas interparrocchiale, è stata insignita dall’arciprete-prevosto don Raffaele Roffino e dal direttore della Caritas diocesana diacono Emiliano Ricci (e in sala c’era anche il suo predecessore monsignor Arnaldo Bigio); Renato Rossi, ha ricevuto il premio dalla presidente provinciale di ConfCommercio Maria Luisa Coppa, che ha ricordato gli oltre 100 anni di attività della falegnameria-mobilificio di cui è titolare; il vulcanico Carlo Lege, attore filodrammatico e testimone degli orrori della guerra, segnalato da insegnanti e scuole in cui svolge la sua opera di divulgazione, ha ricevuto dal consigliere metropolitano Pasquale mazza il “Sigillo”.

Quest’ultimo è un manufatto in terracotta realizzato dagli ospiti della Comunità La Torre-Anffas, il cui “auto-rappresentante” Matteo Grillo ha raccontato la sua esperienza ricevendo scroscianti applausi dall’intera sala.

Speravamo in una positiva risposta, ma la serata impeccabilmente condotta da Mauro Corneglio e conclusa dall’esibizione di assoluto livello della formazione dei ‘Regi Corni’ del Teatro Regio di Torino è andata oltre ogni aspettativa, rinfocolando l’orgoglio di essere rivarolesi”, ha commentato Novaria, che guarda già al futuro: “L’anno venturo sarebbe bello aprire le porte di Palazzo Lomellini all’evento, magari nel contesto di un ballo in stile ottocentesco. Cercheremo poi di coinvolgere ancora di più le scuole cittadine e il mondo dell’associazionismo”.

Redazione Web