(simone mezzano) – Un Venerdì Santo intenso quello vissuto ieri, 18 aprile, dagli animatori e aiuto animatori delle parrocchie di Rivarolo.
La giornata si è iniziata con un ritiro formativo in oratorio che ha permesso di mettere al centro l’importanza della Croce: un simbolo ricco di significati profondi che ha toccato il cuore dei giovani.
Attraverso le sofferenze di Gesù, abbiamo potuto vedere la sua presenza in due persone che hanno offerto lo spunto per la formazione: Sammy Basso e Nadia Toffa.
Due esempi semplici che hanno portato la Croce con umiltà, semplicità e grinta, senza arrendersi di fronte al “buio” della vita.
Sammy Basso è stato un biologo affetto da progeria, una malattia che provoca uno stadio di invecchiamento precoce.
Nonostante le difficoltà, non si è mai arreso e prima della sua dipartita ha lasciato un testamento spirituale molto prezioso.
L’attenzione si è soffermata su alcune citazioni:
“Voglio che sappiate innanzitutto che ho vissuto la mia vita felicemente, senza eccezioni, e l’ho vissuta da semplice uomo, con i momenti di gioia e i momenti difficili, con la voglia di fare bene, riuscendoci a volte e a volte fallendo miseramente…
Devo tutta la mia vita a Dio, ogni cosa bella.
Lui ha cambiato la mia vita, l’ha raccolta, ne ha fatto qualcosa di straordinario, e lo ha fatto nella semplicità della mia vita quotidiana.
Non stancatevi mai, fratelli miei, di servire Dio e di comportarvi secondo i suoi comandamenti…
Non stancatevi mai di portare la croce che Dio ha assegnato ad ognuno, e non abbiate paura di farvi aiutare nel portarla…Sono contento che domani il Sole spunterà ancora”.
Queste frasi hanno permesso ai ragazzi di portare alla luce quelle “spine” che improvvisamente si fanno sentire nel sentiero della vita.
Con le esperienze personali si è riusciti a comprendere che la Croce può trasformarsi in forza e accogliere la volontà di Dio in una parola: fiducia.
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata a Nadia Toffa, conduttrice televisiva scomparsa prematuramente a causa di un cancro.
Ha saputo guardare oltre l’ostacolo e paragonare la sua vita a un bucaneve: questo fiore, nonostante il freddo e il peso della neve, riesce a spuntare e a dare un segnale di ripartenza.
Con le sue parole, i giovani hanno rafforzato l’idea che Dio non è crudele. Anzi, proprio negli attimi più infausti ci prende per mano e ci aiuta a rialzarci.
Nadia, nell’ultima intervista riportò:
“Io all’inizio mi chiedevo: perché proprio a me?
Perché chi è che vuole il cancro?
Poi mi son detta: ‘perché non a me?
È pieno di bambini che muoiono al primo giorno di vita… questo è il mio dolore e io me lo devo portare…
Il Signore non è crudele.
Non ci vuole vedere soffrire.
Io ci credo in Dio.
Ci mette davanti delle sfide che possiamo affrontare.
Da una sfida si può trovare anche del buono.
Questa è la mia sfida”.
Tali testimonianze ci hanno trasferito all’interno della Via Crucis delle ore 15 presieduta dal viceparroco Don Antonio e animata dai ragazzi che hanno guidato la preghiera della comunità.
Assieme ad alcuni giovani beati e santi abbiamo aiutato Gesù a portare la Croce, percorrendo la via del Calvario, stando accanto a Maria in attesa di quella luce che dona salvezza, pace e armonia a tutti noi nel giorno della Santa Pasqua.
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