Non è casuale il titolo “Suris e smorfie” per lo spettacolo messo in scena sabato 16 luglio al salone polifunzionale comunale, in collaborazione con l’associazione Ka ‘d Mezanis, dalla compagnia Lo Zodiaco di Caluso, per la regia di Cristiano Giolito.
Infatti si sorride e si ride molto, in questo spettacolo basato sui testi del letterato rodallese Amilcare Solferini… ma sotto la patina della risata si nasconde un significato più profondo e si celano metafore dal sapore dolceamaro.
La rappresentazione si articola in tre sezioni, legate dal fil rouge di un trio canoro che lega i diversi momenti con alcune ballate d’epoca.
Introdotte da due poesie intimiste dall’atmosfera bohémienne, e dal trittico dedicato alla prima, seconda e terza classe del transatlantico diretto verso l’Argentina, che con veloci versi tranchant tratteggia speranze, privilegi e miserie dei passeggeri, giungono le brillanti scenette sulla visita del Re d’Italia a Cuneo, seguite infine dagli aneddoti sui cuneesi e sulla loro bonomia.
Dando a Cesare quel che è di Cesare, si scopre che parecchie barzellette ancor oggi in circolazione sono proprio gli aneddoti del Solferini sui cuneesi, riportati con ironica presa in giro di vizi e virtù sempre attuali.
Emerge invece il Solferini tormentato e “poeta maledetto” dai versi intimisti, quasi un preludio alla morte (morì suicida, e per questo il fascismo condannò alla damnatio memoriae le sue opere), che restituiscono riflessioni amare sul tempo che passa e sulle illusioni della giovinezza.
La serata è stata introdotta da Davide Motto, che ha tracciato un parallelismo tra la figura rodallese di Amilcare Solferini e quella ruegliese del poeta-scienziato Pietro Corzetto Vignot.
Entrambi curiosi, eclettici, ugualmente moderni nel loro voler andare oltre il proprio piccolo mondo, entrambi scrittori dialettali (Corzetto Vignot addirittura stila notazioni e accorgimenti grafici codificando il ruegliese, parlata particolare e assai diversa dal piemontese-torinese, che è invece il vernacolo utilizzato da Solferini nella sua produzione letteraria).
“Suris e smorfie”” è frutto di una accurata ricerca filologica – condotta da Francesca Siragusa – sulle opere di Solferini, al secolo Vittorio Actis Dato, e segue la scia della scelta dello Zodiaco di “valorizzare il territorio canavesano attraverso i suoi autori”, spiega la presidente dello Zodiaco Simona Salvetti Quilico.
“Lo spettacolo di Rueglio – aggiunge – è l’ultimo di una applaudita mini tournée che abbiamo allestito tra giugno e luglio, che ha esordito a Front Canavese e proseguito a Carema per l’inaugurazione del Gran Masun, mentre altre tappe sono previste in settembre. Abbiamo anche il sogno nel cassetto di portare lo spettacolo a Cuneo, dove Solferini era stimato e dove il suo busto troneggia al Teatro Toselli”.
Soddisfazione è stata espressa anche da Antonella Scala, presidente della Ka ‘d Mezanis, e dalla sindaca di Rueglio, Gabriella Laffaille, che ha auspicato che “dopo la rappresentazione dello scorso anno con le streghe e lo spettacolo odierno, l’appuntamento con la cultura e lo Zodiaco diventi un gradito momento fisso”.
Paola Ghigo