Festa di San Giovanni Bosco, in questo 2025 che richiama i 210 anni dalla nascita del Santo del Valdocco (16 agosto 1815), ricca di futuro.
Davvero, spesso la Congregazione salesiana sa indicare la direzione di marcia, non già guardando lo specchietto retrovisore (esercizio che – se è lecito celiare – potrebbe tornare utile per i corsi professionali dedicati agli apprendisti carrozzieri, nel settore Automotive) bensì interpretando ed interiorizzando, rendendo attuale, l’insegnamento del Fondatore.
Privilegio che è possibile sperare di vivere soltanto cercando, aprendo le porte del cuore, nella preghiera, all’azione dello Spirito Santo.
Soltanto camminando, come indicò in uno dei suoi celebri sogni (30 maggio 1862) lo stesso Don Bosco, entro il percorso che si snoda tre le due Colonne, poste come argini ideali, il confine della salvezza: Maria e l’Eucarestia.
In questo 2025, poi, si vive un altro anniversario salesiano fortemente indicativo della vocazione ad una missione: ricorrono i 150 dalla prima spedizione missionaria all’Estero, in Argentina, guidata da Don Giuseppe Cagliero.
La scelta di assecondare la richiesta della Chiesa locale argentina fu, già allora e come sempre, capace di unire la forza della profezia alla fedeltà di una “compagnia”.
La compagnia degli ultimi, in questo caso dei tanti italiani che erano partiti per il Sud America, alla ricerca di un lavoro onesto, di migliori condizioni di vita.
Condizioni che, per essere davvero “migliori” non potevano, tuttavia, essere deprivate della possibilità di vivere in coerenza la propria fede.
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Ma veniamo a quelli che saranno gli “anniversari di domani” e, dunque, parliamo delle tracce di futuro che si possono rinvenire nelle esperienze di oggi.
Quando, in occasione della celebrazione del 31 gennaio appena trascorso, giorno in cui la Chiesa ricorda San Giovanni Bosco, presso il Polo formativo salesiano di San Benigno si sono organizzate tante iniziative, tutte compiute con la celebrazione della S.Messa, e tra queste ci piace richiamarne una in particolare.
Iniziativa cui ha dato vita il Centro di Formazione Professionale.
Si tratta di un “taglio del nastro” che non è certamente concluso in se stesso, illustrando, anzi, un processo di studio e realizzazione di un obbiettivo importante.
La nuova realtà è l’Aula di Elettronica / Misure e Controllo, che completa le opportunità formative del Settore Elettronico: accedendo al linguaggio universale si dice “Empowerment digitale”, cioè perfezionale l’elettronica nella formazione.
Spiegano al Cfp:
”L’esigenza di aggiornamento rispetto ad una professionalità di tipo elettronico è presente nel nostro territorio.
Il bisogno è quello di formare sia gli allievi più giovani che aggiornare personale con maggiore esperienza lavorativa.
Il Settore Elettrico propone la di realizzare un aula/laboratorio di Elettronica/Misure e Controllo con postazioni atte a svolgere esercizi relativi all’elettronica di base e sue logiche”.
Non certo una implementazione fine a se stessa, continuano infatti i dirigenti del Cfp.
Formazione necessaria, se si vuole dialogare con il sistema produttivo, soprattutto se considerato nelle sue espressioni più avanzate, quali sono attive proprio sul nostro territorio:
“Il Centro Cnos Fap di San Benigno ritiene fondanti:
Lo sviluppo del rapporto con la realtà aziendale più grande presente nel territorio, che valorizzi la nostra formazione.
la possibilità di aprire un laboratorio di elettronica/misure e controllo per i nostri studenti ampliando le attività tecnico/laboratoriali
la possibilità di sviluppare ulteriori corsi per adulti/disoccupati
l’opportunità di ampliare/approfondire la nostra presenza nel mercato del lavoro del nostro territorio (stage, SAL, nuove aziende interessate)
Al fine di ottenere lo sviluppo di una didattica laboratoriale, che sostenga meglio i nostri allievi nel percorso tecnico/professionale il cui aggiornamento è connesso alle realtà aziendali presenti”.
L’Azienda di riferimento è infatti la
uno dei maggiori players del settore, con la quale si condividono obbiettivi e metodi:
“Un impegno a rafforzare le prospettive di occupabilità attraverso iniziative rivolte l’inserimento degli studenti prossimi a completare il ciclo di studi
Ove possibile essere attivi nell’offerta di contributi formativi, collaborando con il CFP nell’incremento di una cultura del lavoro e partecipando allo sviluppo delle life skill degli studenti.
Perseguire uno sviluppo innovativo delle politiche di welfare aziendale come la valorizzazione professionale della formazione tecnica e culturale dei propri dipendenti”.
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Insomma, una Festa di San Giovanni Bosco di cui il Santo fondatore sarà sicuramente contento.
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