Dobbiamo dirlo. La tre giorni di San Tiburzio ha rappresentato quanto meno un ottimo tentativo di riportare in auge la festa patronale sambenignese, dopo le vicissitudini degli ultimi anni.

Possiamo quindi ben volentieri mettere come prima foto quella di Maria e di Lino (rispettivamente Associazione Commercianti e associazione di promozione turistica Selva Gerulfa), che con il Comune hanno fatto da organizzatori e patrocinatori dell’evento. Venerdì 8 luglio la “serata giovani” è stata vissuta in serenità, con musica e allegria senza finalmente nessuno strascico polemico – grazie alla responsabilità dei nostri ragazzi, e magari anche al tosto servizio d’ordine degli Alpini sambenignesi – e persino il gradito corollario di una pulizia invidiabile dell’area.

Al sabato la “cena in giallo”, così chiamata per via del colore obbligatorio (o quasi) del vestito da indossare, ha avuto la sua abbondante grigliata e il suo bel digestivo nella serata danzante. Persino la processione di domenica 10 luglio, presieduta da don Paolo, ha riportato in auge, per quanto possibile, percorsi e momenti che sembravamo aver dimenticato.

Insomma, l’essere partiti da quasi zero e aver fatto parecchio è già un buon inizio.