Continuando nel nobile intento di riportare alle origini la vita religiosa e storica di Fruttuaria, il neo abate don Mario Viano ha voluto ricordare il 21 febbraio San Pier Damiani.
Che c’entra questo illustre personaggio con Fruttuaria?
Anzitutto vi fu ospitato, lo dice lui stesso, per dieci giorni.
Poi, nel 1064, scrisse una stupenda lettera “Ad Adelaidem ducissam et marchionisam Alpium Cottia-rum” (Adelaide di Susa), in cui elogia la santità dei monaci fruttuariensi, simili a “mistiche api”.
Tra l’altro, proprio in questi giorni, ricorre il 1.020° anniversario della Fondazione di Fruttuaria (23 febbraio 1003).
Una raffigurazione di Pier Damiani si trova nella volta della basilica ed è opera del Gauthier, datata al 1873.
Riportiamo qui di seguito passi del famoso elogio di Fruttuaria, nella traduzione e sintesi fatte dal professor Stefano Benedetto.
L’analisi del testo è stata discussa dal benedettino Giovanni Spinelli in occasione del Convegno internazionale tenuto a San Benigno nel 2006.
“O quanto giustamente fu dato a quel luogo il nome di Fruttuaria… Colà si trovano i veri fedeli, che dissodando le zolle delle loro anime colle marre delle divine sentenze, vi fanno germogliare abbondanti messi di opere buone, che gli angeli si affrettano a riporre nei celesti granai. Colà si combatte assiduamente una guerra senza quartiere contro il demonio. Colà il Divin Redentore entra spesso anche a porte chiuse, come apparve nel Cenacolo agli affezionati discepoli… Oh, è bello osservare questo sciame di mistiche api di Dio continuamente in attività nel loro chiuso alveare, tutte intente ai diversi uffici e lavori regolati dall’obbedienza: quale torna carica di nettare succhiato nei fiori, quale prepara il miele e quale lo ripone nei favi che andranno ad addolcire un giorno la mensa del Re del Cielo. Colà sacerdoti e laici cantano insieme le lodi di Dio, alternandosi in modo da far risuonare giorno e notte, con le voci accompagnate dai musicali strumenti, l’inno più fervido alla bontà e alla misericordia divina. O Fruttuaria, io scongiuro l’onnipotente Iddio che mi faccia prima morire, piuttosto che venire a sapere che tu sei decaduta dallo stato di religioso fervore nel quale io ti vidi”.
Marco Notario
Redazione Web