È stata accompagnata da una grande partecipazione di tanti confratelli e amici provenienti dal Canavese, e in modo particolare dalla natia San Giorgio, la creazione a cardinale di monsignor Arrigo Miglio.

E quelli che non si sono potuti recare fisicamente a Roma lo scorso fine settimana sono certamente stati vicini con il cuore e con l’affetto all’ottantenne presule, la cui vocazione è cresciuta nelle nostre terre e che della diocesi eporediese è stato vicario generale prima e poi vescovo (dal 1999 al 2012), dopo la prima esperienza episcopale a Iglesias (dal 1992 al 1999) e prima della nomina ad Arcivescovo di Cagliari, incarico che resse dal 2012 a tutto il 2019, quando il Papa accettò le sue dimissioni per raggiunti limiti di età. Una prestigiosa carriera all’interno della Chiesa, che l’interessato ha però vissuto con assoluto ed esclusivo spirito di servizio, con la disinteressata disponibilità e la piemontesissima discrezione che chiunque abbia avuto a che fare con lui gli riconosce: qualità che l’avevano portato a manifestare sincera e “assoluta sorpresa” per l’annuncio con cui il 29 maggio scorso Papa Francesco aveva incluso il suo nome tra quelli dei 20 venti nuovi cardinali cui sarebbe stata consegnata la berretta rossa nel Concistoro del 27 agosto.

I tre mesi intercorsi sono serviti per organizzare al meglio la partecipazione all’evento di una folta rappresentanza sangiorgese: l’arciprete don Luca Meinardi ha riempito rapidamente un pullman con i fedeli di quella parrocchia e delle altre della zona pastorale a lui affidata.

Partita giovedì scorso dal Canavese, la comitiva ha compiuto un viaggio quasi spirituale di avvicinamento alla Città Eterna, con significative tappe ad Assisi e Orvieto prima di arrivare venerdì a Roma, dove già in serata c’è stato un amichevole e commovente incontro con monsignor Miglio.

La mattina di sabato, insieme ai tanti altri fedeli canavesani giunti a piccoli gruppi a Roma, hanno poi partecipato alla Santa Messa che il nostro vescovo monsignor Edoardo Cerrato ha celebrato con una speciale intenzione per loro nella chiesa di Santa Maria in Vallicella, cuore storico della Congregazione Oratoriana cui egli appartiene.

Nel pomeriggio, tutti sono poi stati ammessi in San Pietro, dove monsignor Arrigo Miglio è stato creato Cardinale di Santa Romana Chiesa con il titolo di San Clemente (la sede assegnata è dedicata a papa Clemente I e la basilica minore a lui dedicata sorge tra l’Esquilino e il Celio, nel rione Monti: la presa di possesso da parte del nuovo porporato avverrà nei prossimi mesi).

La mattina di domenica 28 agosto è stata invece la Basilica di San Paolo fuori le mura ad accogliere i tanti amici canavesani e gli ancor più numerosi sardi che hanno partecipato alla prima Messa solenne da cardinale di monsignor Miglio, che ha presieduto la liturgia concelebrata tra gli altri da monsignor Cerrato e dai “nostri” don Meinardi, don Arnaldo Bigio, don Giuseppe Sciavilla e padre Davide Damiano, oltre che dall’Oblato padre Aldo D’Ottavio (ora a Roma, ma a lungo residente nella casa sangiorgese della sua congregazione e per un certo tempo responsabile dell’Ufficio per la Pastorale sociale della diocesi di Ivrea).

Nell’omelia del neo cardinale non sono mancati i passaggi dedicati al Canavese e alla nostra diocesi, come pure all’amata terra di Sardegna. Espressioni di affetto sincero che hanno potuto essere condivise amabilmente e informalmente con i presenti al semplice rinfresco seguito alla Santa Messa, tempo propizio prima del ritorno a casa per scattare qualche foto ricordo (ad esempio quelle che riproduciamo in questa pagina con i membri dell’associazione “Antica Badia San Giorgio”).

Ma è nel cuore, più che nelle immagini dei telefonini, che resterà impressa a lungo nei sangiorgesi e nei canavesani la memoria di un momento tanto importante per la Chiesa locale e per quella universale.

 

 

m.v