(elisa moro) – Ecco “una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua” (Ap 7, 9); essi dimorano nella “Tua città, che è nostra madre, la celeste Gerusalemme” (prefazio Solennità dei Santi).

Oggi, nella Solennità di tutti i Santi, di tutti gli “amici di Dio“, gli occhi del cuore si aprono fiduciosi alla meta di ogni battezzato: la Città del Cielo, che è la perfetta e intima comunione delle Tre Persone divine, unite nell’amore che abbraccia e rende l’uomo capace di accogliere questo dono infinito.

Uomini e donne veri, autentici, i Santi, con tratti caratteriali e fragilità tipiche della creatura umana, vissuti in epoche e luoghi differenti, che sono, per la Chiesa ancora pellegrina, “adiumenta et exempla“, aiuti e modelli, sul cammino verso la patria celeste.

Proprio guardando a loro, i giovani della Diocesi di Ivrea si sono ritrovati, giovedì 31 ottobre, come da “tradizione”, a San Giovanni Canavese, frazione di Castellamonte, per la Veglia di preghiera e la Santa Messa delle ore 22, celebrata da Mons. Edoardo Cerrato, a conclusione dell’intensa Adorazione Eucaristica, animata e curata dal coro della Pastorale Giovanile e dal parroco, Don Davide Rossetto.

Un momento di ritrovo, di gioia, di condivisione fraterna, ma anche di profonda preghiera e di preparazione attenta alla Solennità dei Santi, attraverso l’ascolto della Parola e l’accostarsi al Sacramento della Confessione.

La nota pagina matteana delle Beatitudini (Mt. 5, 1-12a), filo conduttore sia dell’Ora eucaristica, sia dell’omelia di Mons. Edoardo, si apre con una precisazione di una virtù necessaria per la santità: la capacità di ascoltare, di fare esperienza diretta di Cristo.

Noi siamo incorporati a Cristo come membra vive” – citando le parole dell’omelia – “e la Sua forza ci permette di vivere la fede, la speranza e la carità, in un cammino di conversione continua, di reale cambiamento, che ha il solo scopo di farci diventare una sola cosa con Lui”.

Come possiamo diventare santi, amici di Dio?“, si chiedeva in un’omelia Papa Benedetto XVI, affermando che “è necessario anzitutto ascoltare Gesù e poi seguirlo senza perdersi d’animo di fronte alle difficoltà” (1 novembre 2006).

All’inizio di questo Anno Santo giubilare, focalizzato sulla “Speranza che non delude”, l’invito che Papa Francesco ha rivolto è proprio quello di intensificare la preghiera, specialmente quella di Adorazione, davanti all’Eucaristia, vera fonte di santità.

Adorare Dio e amare i fratelli col suo amore, questa è la grande e perenne riforma” – ha spiegato Papa Francesco (30 ottobre 2023) – “Amare Dio con tutta la vita e amare il prossimo come sé stessi. Non le nostre strategie, non i calcoli umani, non le mode del mondo, ma amare Dio e il prossimo: ecco il cuore di tutto”.

La via per la Santità passa allora attraverso l’invito, citato da Mons. Edoardo: “la Chiesa sia adoratrice: in ogni diocesi, in ogni parrocchia, in ogni comunità si adori il Signore! Perché solo così ci rivolgeremo a Gesù e non a noi stessi; perché solo attraverso il silenzio adorante la Parola di Dio abiterà le nostre parole; perché solo davanti a lui saremo purificati, trasformati e rinnovati dal fuoco del suo Spirito”.

Beati”: si è chiamati ad essere tali in relazione all’unico Beato, Cristo, modello di ogni Beatitudine e, attraverso di esse, si tesse la storia della santità della Chiesa, che segue il Suo Sposo anche in mezzo a tribolazioni: “quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti”(1 Cor 1,27).

Le Beatitudini permettono uno sguardo nuovo; esse sono “doni di Dio, e dobbiamo rendergli grazie per le ricompense che ne derivano, cioè il Regno dei Cieli … una volta che si sia divenuti, già qui in terra, immagine del Cristo” (Pietro di Damasco, in Filocalia).

Con il cuore che anela, guardiamo verso la Casa, dove il Creatore attende ciascuno, amandola, con le parole di San Giovanni di Fecamp: “O casa luminosa e bellissima, io ho sempre amato il tuo splendore… non si scordi di te l’anima mia. Dopo l’amore per Cristo sii tu la mia gioia” (Conf. Theologica).