Nel Vangelo Gesù è chiamato “il figlio del carpentiere”. Si riconosce in questa definizione la dignità del lavoro umano come dovere e perfezionamento dell’uomo, esercizio benefico del suo dominio sul creato, servizio della comunità, prolungamento dell’opera del Creatore, contributo al piano della salvezza, come ricorda la costituzione apostolica Gaudium et spes del Concilio Vaticano II (1962-1965).
Nel 1955, Papa Pio XII istituì questa memoria liturgica proprio nel giorno della Festa dei lavoratori, celebrata in tutto il mondo il 1° maggio.