Da qualche mese sono sbarcati in paese i “Giovanniti”: la Sogit (Soccorso dell’Ordine di San Giovanni Italia) ha infatti aperto dallo scorso novembre una sezione in via Napoli, nei locali dell’ex micronido.

Quella dei Giovanniti è una lunga storia, che dura da oltre 900 anni, al servizio degli altri.

Emanazione del cavalleresco Ordine di San Giovanni dell’Ospedale di Gerusalemme, risalente ai tempi delle crociate, i Giovanniti operavano in soccorso dei bisognosi e difendendo dagli attacchi i pellegrini.

Successivamente divisi in due tronconi, Ordine di San Giovanni e Ordine di Malta, nel corso dei secoli hanno continuato il loro originario compito di soccorso.

La Sogit è membro del Johanniter International, che raggruppa tutte le sedi d’Europa; fa parte della Croce di San Giovanni, associazione internazionale sbarcata in Italia nel 1977 a Trieste, attuale sede nazionale, con progressiva espansione sul territorio italiano, dove è oggi presente in 8 regioni; in Piemonte conta 11 associazioni autogestite a livello regionale, tra cui quella di San Giusto.

L’esigenza di aprire una sede distaccata in Canavese – spiega Federico Villata della sezione di Settimo Torinese e presidente Sogit Piemonte – è nata da una richiesta del territorio stesso e da una parte di popolazione e volontari che avevano il desiderio d’impegnare il proprio tempo in tal senso, ampliando l’offerta di servizi sanitari a livello locale. Abbiamo accolto positivamente questa richiesta e, dopo incontri fra volontari e Amministrazione comunale, si è dunque deciso di sviluppare qui una delegazione della nostra realtà”.

Messi a norma i locali e ottenute tutte le autorizzazioni regionali necessarie, da alcuni mesi l’associazione è pienamente operativa a San Giusto.

Abbiamo iniziato con servizi di trasporto socio-assistenziali e disabili – prosegue Villata –, per poi attivare dal gennaio scorso una postazione estemporanea del 118. Inoltre, essendo anche centro formativo, stiamo sviluppando corsi sia per volontari che da presentare ai cittadini: da dicembre a marzo abbiamo fatto quello del 118 con la prima parte teorico-pratica, e alcuni partecipanti sono già in organico come tirocinanti; per la popolazione sono in preparazione appuntamenti formativi per il primo soccorso e, soprattutto, per l’uso del defibrillatore semiautomatico. Pian piano la gente ci conosce, si sta avvicinando, ci chiede informazioni”.

A San Giusto al momento operano 10 volontari, di cui 2 tirocinanti, con un parco mezzi composto da una autoambulanza e un furgoncino Fiat Doblò attrezzato.

Lavoriamo insieme ad altre realtà simili su un bacino che comprende San Giusto, San Giorgio, Bairo, Castellamonte, Rivarolo… – conferma Giuseppe Baudino, responsabile sangiustese –. Tutti i giorni abbiamo tantissime richieste, ma a malincuore non riusciamo a rispondere a tutti avendo l’esigenza di accrescere sia il parco mezzi a disposizione (che spero a breve diventino tre), sia il numero di volontari. Svolgiamo comunque già un centinaio di servizi al mese, che non sono pochi: il 118 in estemporanea con un ampio territorio da coprire, e noi facciamo tutti i codici operativi dall’incidente al malore, dall’ictus all’infarto, sempre in contatto con la centrale. A livello di trasporto, portiamo persone dalle Rsa alle visite, o a casa dopo le dimissioni dagli ospedali”.

E gli interventi non si limitano al territorio canavesano.

Per venire incontro ai colleghi di Settimo – conclude Baudino facciamo anche assistenza al Vanchiglia Calcio, spesso siamo alle Officine Grandi Riparazioni per convegni o concerti, a Capodanno eravamo in piazza Castello a Torino con un ospedale da campo, gestito da medici, infermieri e 40 dei nostri volontari provenienti anche dalle sedi di Settimo e Moncalieri”.

Chi fosse interessato a entrare in contatto coi Giovannniti può chiamare il 320-36.88.006.

Redazione Web