La tradizione tardiva dei breviari della diocesi lo presenta come fornaio addetto al servizio del monastero di Notre-Dame di Soissons che nell’VIII e IX secolo accoglieva sia una comunità di uomini che una femminile.
Non era monaco, ma un semplice famiglio del monastero, forse un “sainteur”, cioè un uomo libero datosi in servitù ad un santo.