Pagina dedicata all’Evangelista San Luca, che la Chiesa ricorda oggi, 18 ottobre, quella che apre la catechesi del Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, affidata al web come ogni mercoledì, perché possa raggiungere tante persone ed essere sempre ascoltata per trarre spunti di riflessione.

Nella settimana trascorsa, quando la parola del Vescovo ha trattato di San Giovanni XXIII, nel giorno in cui la Chiesa fa memoria (l’11 ottobre) del “Papa buono”,

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Oggi il Pastore della Chiesa eporediese e canavesana sottolinea un tratto distintivo (anzi, due, come vedremo tra qualche riga) della lezione lucana (suo, oltre al terzo Vangelo, il libro degli Atti degli Apostoli).

Il primo si assume proprio dall’incipit, dal primo Capitolo del Vangelo; nell’epoca in cui “molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi (…)” l’Evangelista avverte il dovere di non sottrarsi ad un compito di cui, evidentemente, c’è bisogno.

Non possiamo dire se quei “molti” forse furono troppi, ma San Luca sente come proprio questo dovere: ”fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato”.

Un atteggiamento che pare preoccuparsi non soltanto di offrire un testo affidabile, ma di spiegare perché è affidabile.

Il secondo aspetto sul quale si intrattiene Mons. Cerrato è, invece, tutto dedicato a presentarci la bellezza dello scritto lucano, che propone alcuni tra i momenti più alti, coinvolgenti, anche commoventi: uno per tutti, lo struggente affresco del “Padre Misericordioso” che attende il ritorno di quel dissennato figliolo, per riabbracciarlo e di nuovo accoglierlo nella Sua casa (Lc. 15).

Ma ora ascoltiamo la parola del Vescovo.