E’ ritenuta contemporanea di San Secondo d’Asti e del vescovo Sant’Evasio. Alcune fonti collocano la sua vita tra il II e il IV secolo. Un tempo il suo corpo era posto nella chiesa astigiana dei Santi Apostoli. In seguito alla sua distruzione, le reliquie furono traslate nella chiesa di Santa Maria Nuova dei Canonici Lateranensi. Il calendario liturgico della Regione Pastorale Piemontese la ricorda come vergine e martire.