Evangelizzò gli indigeni della zona dei Monti Urali a nord-ovest di Mosca, ancora pagani all’epoca, si industriò nel cercare nuove forme per i caratteri dell’alfabeto degli abitanti di quella terra, celebrò la liturgia in lingua volgare, distrusse gli idoli, promosse la costruzione di chiese e soprattutto confermò la verità della fede.
Fu canonizzato dalla Chiesa Ortodossa Russa e, riconosciuti i suoi meriti anche dalla controparte cattolica, inserito nel Martirologio Romano.