Per quattro martedì consecutivi, gli ultimi della primavera, le parrocchie Madonna della Neve e San Massimo di Agliè, San Eusebio V e San Pietro in Vincoli di Cuceglio, Natività di Maria Vergine di Ozegna e Santa Maria Assunta e San Giorgio Martire di San Giorgio Canavese hanno camminato verso i quattro bellissimi santuari mariani presenti nei rispettivi paesi. Martedì 31 maggio i pellegrini si sono recati al santuario della Madonna delle Grazie di Agliè, il 7 giugno al santuario dell’Addolorata di Cuceglio, il 14 giugno al santuario della Madonna di Misobolo di San Giorgio Canavese e il 21 giugno al santuario della Madonna del Bosco di Ozegna.
Tutto in preparazione delle celebrazioni per i 400 anni dell’apparizione della Beata Vergine Maria che si terranno proprio al santuario Madonna del Bosco di Ozegna il 21 giugno 2023.
Al termine di ogni pellegrinaggio, animato con canti e preghiere, è sempre stata celebrata la Santa Messa per ringraziare la Madonna per la sua protezione e per l’affetto che nutre per tutti i suoi fedeli e in particolari quelli dei quattro paesi.
Hanno partecipato con entusiasmo giovani, famiglie e anziani e i cori delle quattro parrocchie, riuniti per l’occasione, hanno permesso un’ottima partecipazione alle celebrazioni: un’occasione interparrocchiale per vivere insieme il cammino della fede e conoscere le altre parrocchie e i loro parrocchiani.
I festeggiamenti per i 400 anni continuano con l’invito a partecipare alla Santa Messa che ogni primo sabato del mese verrà celebrata alle ore 9 nel santuario di Ozegna.
Si tratta di un complesso a circa due chilometri dal centro abitato del paese dove il 21 giugno 1623 il ragazzo Guglielmo Petro ebbe la visione della Madonna e in seguito guarì da una grave forma di afasia che gli impediva di parlare.
Dopo vari colloqui con il ragazzo, con i suoi congiunti e con le autorità di Ozegna, la gerarchia ecclesiastica diede l’autorizzazione alla costruzione di un santuario.
Nel 1662 ebbe luogo la consacrazione della chiesa, cui fu annesso un convento: l’intero complesso venne poi donato ai Padri Riformati di San Francesco.
Chiuso purtroppo nel 1802 a causa di un’ordinanza napoleonica, riaprì solo nel 1873 grazie a don Lorenzo Coriasso, che riscattò il santuario e lo donò alla parrocchia ozegnese.
Il desiderio di ripetere questi pellegrinaggi mostra la voglia di trascorrere momenti come quelli vissuti da parte delle comunità parrocchiali dei quattro paesi, che credono nella preziosità dei loro santuari e intendono farla conoscere, segni tangibili della devozione alla Madonna.
E. M. Coello