La sua intensa vita interiore lo rese praticamente trasparente alla luce di Dio e accadde così che quel frate semplice, modesto e ritirato, venisse ricercato da sapienti e potenti che desideravano ottenere da lui consigli di spirituale perfezione.
Fu per un periodo a Roma dai Papi Gregorio XV e Urbano VIII ma preferì ritornare nel suo convento in Calabria, dove morì.