Si è svolto sabato 1 e domenica 2 ottobre a Montestrutto un doppio appuntamento del Festival “Rosario Scalero”, come sempre a ingresso libero e gratuito.
Il primo concerto, il sabato alle 16 al salone pluriuso della frazione, “Leone Sinigaglia e Rosario Scalero, due amici piemontesi a Vienna” ha visto protagonisti il pianista Massimiliano Génot e la giovane violinista Jessica Siciliano.
Si tratta del racconto in musica e parole dell’amicizia tra i due compositori: l’attrice e autrice Viridiana Casali ne è stata la voce recitante, mentre Chiara Marola e Flavia Ingrosso hanno offerto esempi della corrispondenza che i due intrattennero dal 1899 al 1913 (Centro Studi Piemontesi), e la stessa Marola (direttrice del Festival) e Génot, nell’introduzione al concerto, hanno tratteggiato la storia di questo sodalizio artistico e umano, scioltosi quando l’avvento dei conflitti mondiali e le rispettive carriere li separarono.
Di Rosario Scalero i due musicisti hanno proposto Drei Stücke per violino e pianoforte op. 17, 6 Romantische Stücke (con dedica a Bertha Kolmer) per pianoforte solo in prima esecuzione assoluta, e il Pezzo scritto per il concerto dei liutai a Roma (per provare i violini), incarico della Commissione per violino e pianoforte (Roma, 17 dicembre 1916).
Di Leone Sinigaglia la Rapsodia piemontese op. 26 per violino e pianoforte.
E di Domenico Turi, autore contemporaneo, la Taranta d’acqua per violino e pianoforte.
Nella giornata l’associazione La Via Francigena di Sigerico ha proposto una camminata dalla propria sede in corso Botta a Ivrea, alla chiesa di San Rocco a Montalto Dora e ai Balmetti di San Germano; dopo il pranzo al sacco nell’area La Turna, il percorso si è concluso con la visita al Museo della Civiltà Contadina di Montestrutto – dove sono conservati anche alcuni oggetti (spartiti e documenti) appartenuti a Scalero –, e con la partecipazione alle 16 alla prova finale del concerto.
Prima del concerto, alle 19, una degustazione di vini e prodotti locali alla cantina.
Domenica 2 ottobre, nei medesimi spazi del pluriuso, ha avuto luogo il concerto “Glorioso Piemonte: Giuseppe Unia, il pianista del re”.
Al pianoforte i maestri Massimiliano Génot e Andrea Vigna–Taglianti, che hanno offerto al pubblico un’immersione nelle raffinate atmosfere della corte sabauda, grazie alle note del compositore ufficiale del Re di Sardegna Giuseppe Unia.
Piemontese di origine, e di formazione internazionale (come Scalero e Sinigaglia…), Unia rappresenta una generazione artistica non lontana cronologicamente da Scalero (morì un anno dopo la sua nascita), ma assai diversa per sensibilità, gusto e ruolo sociale.
I brani da “Un’americana alla corte dei Savoia” di Caroline Marsh (Allemandi) e “Pride and prejudice” di Jane Austen, letti dagli studenti del Liceo “Carlo Botta” di Ivrea e introdotti dallo storico Fabrizio Dassano, hanno contribuito a ricreare il clima dell’epoca.
Di Unia saranno eseguiti il valse-étude Mon Séjour à Paris a quattro mani, in prima assoluta, la Sonata Appassionata op. 148 in re minore, Casta Diva da La pluie des fleurs op. 117 e il Divertimento op. 27 a quattro mani, anche questo in prima esecuzione assoluta.
Non sono mancate, però, incursioni nella musica contemporanea: come la Suite dal film “Pride and prejudice” del toscano Dario Marianelli (che ha studiato composizione a Firenze con David Kimball, tra gli ultimi allievi di Scalero a Montestrutto) e le Miniature notturne del pugliese Domenico Turi, a testimonianza di un filo rosso che corre dal passato fino ad oggi.
Prima del concerto, grazie all’associazione Octava, è stato visitato il complesso paleocristiano della pieve di San Lorenzo e del Battistero di San Giovanni Battista di Settimo Vittone, mentre il pomeriggio è terminato con un’altra degustazione alla cantina “La Turna”.
“Voglio esprimere un paio di ringraziamenti particolari, per queste due tappe del Festival – dice Chiara Marola – alla famiglia Arnoldi per aver concesso l’esecuzione del Pezzo scritto per il concerto dei liutai, brano di Scalero conservato nell’Archivio ‘Monique De Ruette Arnoldi’ di Saluzzo; e al Comitato di frazione di Montestrutto, per il supporto logistico e tecnico”.