In un attimo siamo arrivati a Pasqua; in un attimo sarà tempo di vacanze… e via di questo passo in un rotolare del tempo ad alta velocità. Il mese di aprile regala il week end di Pasqua per un soggiorno breve fuori porta e quello più lungo del 25 per chi vuole assaporare un anticipo di vere e proprie vacanze.
Cresce la popolarità delle mete inusuali, più ordinarie e a minor costo, ma anche la voglia di scoprire il mondo. 12 milioni e forse più i connazionali in movimento. Pasqua e Pasquetta in agriturismo diventa un classico per Torino e la nostra provincia. Dalla fine del lockdown con l’esplosione del turismo interno italiano e l’inaspettata riscoperta del turismo di prossimità si registra il boom dei soggiorni nelle aziende agrituristiche.
Si parla del tutto esaurito nei 146 agriturismi della provincia di Torino, lo stesso per i circa 6 mila posti a tavola nei ristoranti annessi alle aziende agricole. Si cerca la città interessante da visitare, arte e cultura, la natura da conoscere in mountain bike e trekking. E ovviamente mangiare e bere bene che, al turista straniero, piace parecchio. A questo istante ci dicono che per la notte tra sabato e domenica è ancora prenotabile solo il 18% delle camere disponibili in Piemonte sui canali di vendita online, ma le prenotazioni stanno aumentando di ora in ora e si consolida la tendenza ad attendere l’ultimo momento.
È festa perché è Pasqua; sarebbe bello non scordarcene. Ed è Pasqua perché è festa, la più solenne della nostra religione cristiana. Gli Ebrei ricordavano il passaggio attraverso il mar Rosso dalla schiavitù d’Egitto alla liberazione.
Per noi cristiani è la festa del passaggio dalla morte alla vita di Gesù Cristo. Le solenni liturgie, ricche di gesti, parole, musiche e canti – tutto dai grandi significati – si moltiplicano nelle nostre parrocchie e chiese in questi giorni intensi, ci invitano alla partecipazione, ci spronano alla conversione, ci guidano nella carità verso gli altri, ci fanno guardare in Alto.
Un masso rotola via dalla tomba; “il Risorto rimuove i macigni dell’odio, dei conflitti, delle ingiustizie e delle violenze per aprire spazi di pace”. Lo vogliamo dire, lo vogliamo annunciare, non come desiderio ma come impegno concreto. Buona Pasqua.