La Regione Piemonte ha recentemente stanziato 1,5 milioni di euro per un fondo a sostegno di soggetti che si trovino in condizioni di sovraindebitamento e quindi esposti all’estorsione della criminalità. È attivo da lunedì scorso lo sportello al quale è possibile presentare le domande di richiesta di contributo per il contrasto ai fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento istituito presso Finpiemonte. Le domande possono essere presentate attraverso https://www.finpiemonte.it/agevolazioni/prevenzione-e-contrasto-dei-fenomeni-dellusura-dellestorsione-e-del-sovraindebitamento.

Gli studi sul fenomeno si sono concentrati su due grandi filoni: da un lato il crescente impoverimento delle famiglie e dall’altro l’indebitamento causato dall’accesso ai prestiti per previsioni di spesa o investimenti non basati sul risparmio, ma sulle stime dei redditi futuri che poi, malauguratamente, non riescono a concretizzarsi. Esempio: chiedo un prestito per fare un acquisto pensando di migliorare in futuro una condizione lavorativa che mi porterà ulteriori guadagni. Se la condizione lavorativa non migliora rischio di avviarmi verso un nuovo prestito per pagare il primo debito e così via. Potrebbe succedere che in una o nell’altra condizione, gli istituti legali deputati al credito non lo concedano, con il conseguente possibile ricorso a sistemi di credito criminali, con risultati devastanti nella vita delle persone.

Accanto a questioni finanziarie ed economico-giuridiche, devono essere considerate anche le condizioni psicologiche di chi, all’interno della famiglia, ha preso le decisioni che hanno condotto al sovraindebitamento e alle conseguenze psicologiche lasciate anche dopo la risoluzione del problema. Considerare le condizioni e le conseguenze può garantire l’uscita dal massacrante meccanismo ma soprattutto la possibilità di non ricaderci.

Se in passato l’indebitamento o il sovraindebitamento era verso l’acquisto di beni durevoli (soprattutto immobili), ora le cause sono diverse: il sovraconsumo, cioè l’identificazione del benessere con il consumo di merci a cui è connessa l’aspiration gap, ossia il desiderio di omologare il proprio stile di vita a quello di persone di classi sociali più agiate. A questi meccanismi vanno aggiunti l’illusione della jackpot economy, il miraggio delle vincite col lotto, le competizioni sportive, le tante (troppe) scommesse quasi su tutto, oltre alle condizioni psicopatologiche legate alla ludopatia e, non da ultimo per importanza, il non facile accesso al credito bancario.

Ci sono poi gli effetti a carico della mente che la condizione di sovraindebitamento comporta. Il senso di frustrazione e di impotenza nel far fronte al peso dei debiti può provocare forme depressive che si mantengono anche dopo che i debiti sono stati onorati.

Le persone perdono la fiducia nelle proprie capacità valutative e nutrono sentimenti di vergogna che possono condurre ad un progressivo isolamento sociale, talvolta con conseguenza drammatiche. Il sovraindebitamento causa disturbi del sonno, dell’umore e una serie di sintomi ascrivibili ad una sindrome post traumatica da stress. Difficilmente il processo di sovraindebitamento riguarda solo un singolo, spesso coinvolge l’intero sistema familiare con le ricadute su tutti i componenti.

Negare che si tratti di un’emergenza sociale sarebbe davvero miope.