Uno sportello lavoro all'interno degli istituti penitenziari piemontesi: nascerà prossimamente grazie all'intesa di durata triennale firmata dalla Regione Piemonte, insieme al Provveditorato dell'Amministrazione penitenziaria per il Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e all'Ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte. L'obiettivo del protocollo è favorire, nel momento in cui si avvicina il termine della pena, il reinserimento lavorativo e sociale delle persone detenute grazie a interventi di politica attiva del lavoro offerti all'interno del carcere stesso. Gli sportelli saranno gestiti da operatori dei servizi accreditati al lavoro selezionati dalla Regione attraverso un bando di imminente pubblicazione e daranno la possibilità alle persone sottoposte a provvedimenti definitivi dell'autorità giudiziaria, con fine pena prevista entro quattro anni e in stato di disoccupazione, di partecipare ad attività di orientamento; accompagnamento al lavoro all'interno e all'esterno dell'istituto penitenziario, anche in accordo con i servizi socio-assistenziali; identificazione e validazione delle competenze precedentemente acquisiste; incrocio domanda-offerta di lavoro e tutoraggio finalizzato all'inserimento in tirocinio. Alle politiche attive, inoltre, potranno affiancarsi interventi socio-educativi, di mediazione linguistica e culturale o laboratori e seminari formativi, ad esempio in materia di cittadinanza attiva. A copertura dei costi delle attività e dell'indennità dei tirocini, la Regione Piemonte ha previsto uno stanziamento iniziale, grazie a risorse provenienti dal Fondo sociale europeo, di 3 milioni di euro, che consentiranno di rivolgersi a una platea potenziale di circa 2300 persone (tanti sono i detenuti a meno di 4 anni dal fine pena in Piemonte).