Mentre l’orario invernale dei treni ad alta velocità (che entra in vigore il 15 dicembre prossimo) preveda un taglio del 30-40% dei convogli da Torino verso Milano sollevando le proteste del territorio, il vicesindaco metropolitano Marco Marocco, il presidente e la vicepresidente della Provincia di Novara, Federico Binatti e Michela Leoni, scrivono una lettera spedita ieri, martedì, al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e all’Assessore ai trasporti Marco Gabusi per tenere alta l’attenzione sul progetto della stazione ferroviaria di Interscambio “Porta Canavese” a Chivasso insieme all’auspicata fermata di Novara, che consentirebbero a migliaia di utenti del Torinese, della Valle d’Aosta e del Piemonte orientale di poter usufruire a pieno titolo del sistema ferroviario ad alta velocità.
Attualmente la linea ad Alta Velocità Torino-Milano non può contare sull’apporto del bacino di un milione di abitanti della Valle d’Aosta, del Canavese, del Monferrato, del Biellese, del Vercellese e del Novarese” sottolinea il vicesindaco Marocco, il quale, insieme agli amministratori novaresi, chiede alla Regione di riavviare le attività di studio e progettazione delle fermate di Chivasso e di Novara.
La stazione “Porta Canavese” è un progetto promosso dall’associazione chivassese “Identità Comune” e condiviso dagli amministratori locali.
L’idea è quella di realizzare l’infrastruttura sull’area a nord della città, in frazione Montegiove, nel punto in cui si incrociano la linea ad Alta Velocità Torino-Milano e quella storica Aosta-Ivrea-Chivasso, servendo l’utenza del Chivassese, dell’Eporediese, dell’Astigiano e della Valle d’Aosta diretta a proveniente da Milano e negli altri capoluoghi del centro e nord Italia.