Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». (Gv. 6,29).

Pone subito Cristo al centro di ogni orizzonte, ecclesiale e pastorale, la prima omelia che Don Maurizio Morella ha tenuto in occasione del proprio ingresso nella Parrocchia di Strambino (di cui avrà la cura insieme a quelle di Carrone, Cerone e Crotte); traduce in un pensiero “forte”, come si direbbe oggi, il cuore di un programma pastorale per il quale chiede ai suoi parrocchiani un aiuto “vigile”.

Perché ciò che occorre all’uomo ed alla donna d’oggi è soprattutto conformare la propria vita a Gesù, convertirci a lui, attuarne la Parola nel concreto della vita quotidiana: La questione è la nostra fede, aderire alla persona di Cristo, lasciandoci plasmare dal Suo insegnamento.

“Il programma, come si dice oggi, il programma del mio ministero tra voi è tutto qui. Altro sarebbe futile mondanità. Vi prego, non chiedetemi nulla di più, ma pretendete che non faccia nulla di meno”.

Nel corso dell’omelia è stata sottolineata un’attenzione affettuosa a coloro che oggi sono come “nascosti”, cioè coloro che non sono presenti perchè conducono una vita “separata”, gli anziani, gli ammalati. Un pensiero anche ai tanti bambini e ragazzi che hanno partecipato alla Liturgia dall’ “osservatorio” privilegiato della splendida Cappella dedicata alla Madonna del Rosario, ai quali sarà dedicata ogni cura, nell’ambito del servizio catechistico.

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Ma andiamo con ordine.

E’ sabato 7 ottobre ed è il Vescovo Mons. Edoardo Aldo Cerrato, nel proprio indirizzo di saluto e presentazione ai fedeli del nuovo Parroco, a sottolineare la provvidenziale coincidenza di questo inizio di un nuovo ministero pastorale, con la Festa della Madonna del Santo Rosario.

Una ricorrenza che illustra al popolo di ogni tempo come la preghiera possa cambiare il corso della Storia (così come insegna tanta parte della Parola) e quanta importanza abbia la preghiera del Rosario.

Un riferimento per tutti, particolarmente attuale in queste settimane in Diocesi di Ivrea, se si pensa al pellegrinaggio della Madonna di Fatima a Chivasso, è proprio rappresentato dalle parole che la Vergine rivolse ai “pastorinos”, presentandosi come la “Signora del Rosario” (apparizione del 19 agosto 1917) per assegnare a loro il compito della preghiera, impetrando la conversione dei peccatori, il pentimento, anticipazione di quella “penitenza” che poi sarebbe stata al centro dei “segreti” dettati alla Cova de Iria.

Sia il saluto del Vescovo, sia l’omelia di Don Morella sono integralmente riproposti nel video che, insieme alla gallery, correda il servizio realizzato in occasione dell’ingresso del Sacerdote nelle nuove parrocchie che gli sono affidate.

Entrambi, il Pastore della Chiesa eporediese e canavesana ed il Parroco, hanno punteggiato i rispettivi interventi con molteplici riferimenti alla recente Lettera pastorale

– leggi qui un servizio di approfondimento ed il documento integrale –

con riguardo particolare alla missione del Sacerdote ed a quella intuizione davvero di inesauribile attualità lasciataci da Sant’Agostino: “nos sumus tempora”, i tempi siamo noi.

A noi il compito di testimoniare nella Storia che Gesù è la via, la verità e la vita.

Una giornata di festa – nel senso ampio del termine – che ha visto una partecipazione numerosissima di fedeli, in un’atmosfera di raccoglimento e di solennità, ma, al tempo stesso, chiaramente pervasa dalla gioia per questa nuova guida pastorale.

Né si è mancato di rivolgere, da parte del Vescovo, un grato ed affettuoso pensiero al Parroco che ha da poco lasciato l’incarico dopo nove anni di servizio assiduo ed intelligente, Don Silvio Faga.

Non sarebbe giusto concludere queste brevi note – molto più “esauriente”, certo è il filmato – senza sottolineare il valore della Corale di Strambino, che ha animato la Liturgia, suscitando apprezzamento unanime e, al momento dei saluti e della “apertura della porta” alla città, l’accompagnamento della Banda musicale.