A fare le addizioni, la cifra risulta piuttosto imponente: da ieri sono 1900 gli studenti canavesani impegnati nell’esame di maturità; pardon: esame di Stato conclusivo del corso di studio di istruzione secondaria superiore.
Sono poco meno di 820 a Ivrea, quasi 390 a Chivasso e altrettanti in Alto Canavese (Rivarolo, Castellamonte, Cuorgnè), circa 310 a Caluso.
A Ivrea i candidati delle classi quinte ammessi alla maturità sono: 210 del Liceo “Botta” (foto) , 252 del “Grasmci”, 130 dell’Istituto “Cena” e 225 dell’Istituto “Olivetti”.
Tutti ammessi, a Chivasso, i 165 studenti del Liceo “Newton” (quest’anno, oltre al classico e ai diversi ordinamenti di scientifico, per la prima volta ci saranno anche 15 allievi dell’indirizzo musicale).
221 sono invece quelli dell’Istituto “Europa Unita”, 142 del Liceo di scienze umane e di quello economico, 84 dell’Istituto tecnico: nel primo caso in 2 non sono stati ammessi, nel secondo caso 3.
Passiamo all’Istituto “Aldo Moro” di Rivarolo: 201 maturandi, 140 del Liceo, 61 dell’Istituto tecnico.
Restando a Rivarolo, vanno sommati i 15 maturandi dell’Istituto paritario “Santissima Annunziata”.
Al “25 Aprile” di Cuorgnè i candidati sono 94 (6 i non ammessi), mentre al Liceo artistico “Faccio” di Castellamonte (la cui direzione è unificata a quella dell’Istituto cuorgnatese) sono 73, con 2 non ammessi.
E terminiamo con Caluso: all’Istituto “Martinetti” sono in lizza 180 studenti, 3 non ammessi; all’Istituto professionale per agricoltura, ambiente e servizi alberghieri “Ubertini” i maturandi sono invece 130.
Sette le tracce della prima prova scritta, quella di italiano: due riguardano l’analisi e l’interpretazione di un testo letterario, segnatamente il brano “Alla luna nuova” di Salvatore Quasimodo e il libro di Alberto Moravia “Gli indifferenti”.
Per quanto concerne l’analisi e la produzione di un testo argomentativo, abbiamo “L’idea di nazione” di Federico Chabod, un brano di Oriana Fallaci tratto da “Intervista con la storia” e l’ultimo lavoro di Piero Angela, per così dire il suo testamento, il libro “10 cose che ho imparato”.
Per quanto riguarda infine l’attualità, viene richiamta una lettera aperta assai critica inviata nel 2021 (in piena pandemia) da esponenti del mondo accademico e culturale all’ex ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che invitava a reintrodurre le prove scritte alla maturità (e la scelta di utilizzare quella lettera come traccia per l’esame non è stata presa affatto bene dal professor Bianchi, ndr); e infine un articolo del giornalista Marco Belpoliti, “Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp”, pubblicato su Repubblica nel 2018.
Per questa prima prova verranno assegnati fino a 20 punti, così come per la seconda prova scritta – che, a differenza dell’anno scorso, sarà proposta a livello nazionale per ogni tipologia di scuola, mentre nel 2021-22 era stata decisa a livello di singolo istituto – e per quella orale.
A comporre il voto finale contribuiscono poi i crediti maturati dal candidato nell’ultimo triennio, da un minimo di 22 a un massimo di 40.
La commissione – che quest’anno torna a essere composta da tre commissari interni designati dai consigli di classe e tre esterni nominati dall’Ufficio scolastico regionale, più il presidente esterno – avrà la facoltà (a certe condizioni) di aggiungere fino a 5 punti bonus a studenti ritenuti meritevoli.
E chi avrà ottenuto il massimo del punteggio, ovvero 100, “in proprio”, cioè senza che la commissione gli abbia attribuito il bonus, potrà ricevere anche la lode.
Redazione Web